Bologna, 4 dicembre 2024 – “Ho bevuto un bicchiere d’acqua al bar e sono stata in coma per quasi dieci giorni. Tuttora faccio fatica a parlare e a mangiare. Non sono più in grado di lavorare e ho quattro figli da sfamare. Non so ancora se i danni sono permanenti. E non ho ricevuto nemmeno delle scuse”. Non sarebbe stata acqua, ma detersivo per lavastoviglie quello nel bicchiere. Ora trova la forza di raccontare tutta la storia, questa mamma di 48 anni che, entrata nel solito bar per consumare la colazione, si è trovata in un incubo che sembra senza fine: dimessa solo qualche giorno fa dal Sant’Orsola, dove è stata intubata, è tornata a casa ma adesso deve fare i conti con le lesioni gravissime riportate.
I fatti. Il 2 novembre, attorno alle 8.30, la 48enne è andata a fare colazione, come sempre, in un bar in zona Savena, a Bologna, un locale che frequentava spesso in quanto prestava servizio come colf nel palazzo di fronte. Dopo aver consumato una brioche accompagnata da un latte macchiato, ha chiesto alla solita barista di darle un bicchierino d’acqua. La barista l’ha servita. Dopo un primo sorso, la 48enne si è però subito resa conto che non si trattava di acqua: ingerito quel piccolo quantitativo di liquido, ha sputato il resto. Quello che aveva bevuto le sembrava detersivo. “Ma cosa mi hai dato?” ha chiesto alla barista, la quale avrebbe subito recuperato il bicchierino, versando il contenuto nel lavandino. Vedendo così, la cliente ha insistito chiedendo come mai lo avesse buttato via. A quel punto, la barista le avrebbe risposto che forse era rimasto lì un po’ di detersivo per la lavastoviglie.
In pochi istanti la situazione è precipitata: la 48enne ha iniziato a vomitare. “Sentivo un fortissimo dolore alle labbra e alla gola”. Ha chiesto l’intervento dei soccorsi: alla 9 è stata trasportata in ambulanza in ospedale, dove è stata ricoverata. Dai primi controlli, sono state riscontrate lesioni a cavo orale e mucosa di esofago e stomaco ulcerata e sanguinante per un “quadro endoscopico compatibile con lesioni di grado medio-alto da ingestione di caustici”.
È stata avvisata anche la polizia di Bolognina-Pontevecchio. Si è ancora in fase di indagini preliminari (pm Morena Plazzi) per lesioni colpose gravissime. Al momento l’unica indagata è la barista che ha servito il bicchiere. Con la querela, si chiede anche di verificare se ci siano telecamere nel bar e di cercare testimoni oculari del fatto.
“Dal bar non hanno dato risposte, non sappiamo neanche se ci sarà un risarcimento danni – le parole dell’avvocato Giulio Cristofori, legale della 48enne –. Ma l’aspetto più incredibile, se non agghiacciante, è che il bar continua a essere regolarmente aperto, non pare abbia subito controlli e addirittura i gestori nemmeno hanno risposto alla lettera di intervento per la richiesta danni che abbiamo inviato con il collega Nicola Montanari. Sono scomparsi. Oltre alla sofferenza fisica, la mia assistita è molto provata anche per come è stata trattata quel giorno al bar oltre che nessuno del locale si è informato sulle sue condizioni”.