LUDOVICO BAVIERA
Cronaca

Bologna, un nuovo bando contro la povertà alimentare: entro quando fare domanda

Il progetto ‘Un piatto per tutti’ per distribuire cibo e beni di prima necessità alle famiglie bisognose di tutti e sette i distretti dell’area metropolitana: pubblicato l’Avviso per l’erogazione di risorse per la promozione della rete territoriale di associazioni di volontariato e fondazioni del terzo settore

I contributi raccolti saranno impiegati nell'attività di contrasto alla povertà e allo spreco alimentare e al sostegno del lavoro sul territorio (foto di repertorio)

I contributi raccolti saranno impiegati nell'attività di contrasto alla povertà e allo spreco alimentare e al sostegno del lavoro sul territorio (foto di repertorio)

Bologna, 3 ottobre 2024 - Il potenziamento del progetto 'Un piatto per tutti', già attivo dal 2020, come risposta all'aumento del numero delle famiglie in stato di povertà. Gli istituti di rilevazione e le associazioni del terzo settore delineano un quadro in sostanziale peggioramento: i nuovi poveri sono gli ‘insospettabili’, nuclei in cui più persone lavorano ma si collocano comunque al di sotto della soglia di sopravvivenza (i cosiddetti ‘working poors’).

Il progetto

Nato nel 2020 per supportare i bisogni economici e sociali delle comunità in maggiore difficoltà nel pieno dell'emergenza Covid-19, il progetto del Fondo di comunità metropolitano ‘Dare per Fare’ si propone di rafforzare la rete dei 79 soggetti impegnati nella raccolta di risorse e beni di prima necessità nei sette distretti dell'area metropolitana, in collaborazione con Centro Servizi per il Volontariato Volabo.

Il bando da 210mila euro

Il nuovo avviso pubblico da 210mila euro per l'erogazione di risorse sarà aperto fino al 3 novembre (qui le istruzioni per fare domanda), i contributi raccolti saranno impiegati nell'attività di contrasto alla povertà e allo spreco alimentare e al sostegno del lavoro sul territorio, nel contesto di iniziative appoggiate da associazioni di promozione sociale, di volontariato e da fondazioni del terzo settore. La maggior parte dei fondi, ben 190mila euro, sarà destinata alle “azioni di rilevanza distrettuale di supporto alla rete territoriale”, i restanti 20mila al supporto di progetti che prevedono attività di recupero, stoccaggio e redistribuzione di beni di prima necessità.

Le donazioni

Tra i principali contributori, da giugno 2022 Granarolo Spa dona con cadenza mensile prodotti caseari e latticini garantendo 16.500 pasti mensili a più di 2.800 nuclei familiari ogni mese, per un totale di circa 5.600 beneficiari, di cui più di 3.800 minori. Tra novembre 2023 e febbraio 2024, la Romagnoli F.lli Spa ha fornito 1520 kg di patate e 500 kg di cipolle, mentre da giugno il Gruppo Granterre contribuisce mensilmente con salumi e altri prodotti freschi. Non fanno mancare il loro supporto il Gruppo Montenegro, che dallo scorso giugno partecipa con quattro donazioni all’anno di polenta, pizza in scatola, spezie, tè e tisane, e Dismeco s.r.l, Gruppo Hera e CNA che hanno recuperato e rigenerato oltre 100 lavatrici, in un’ottica di riutilizzo dei prodotti di scarto. Infine, la Coswell Spa ha rifornito Volabo di prodotti per l’igiene personale a un prezzo concorrenziale e donato importanti quantità di dentifricio in ogni rete distrettuale.

I risultati del progetto sono stati presentati nel corso di una conferenza che si è tenuta questa mattina nella sede della Città Metropolitana, a Palazzo Malvezzi. La consigliera metropolitana Sara Accorsi, delegata al Welfare, al contrasto alla povertà e alle politiche abitative e Cinzia Migani, direttrice del Centro Servizi per il Volontariato di Bologna Volabo hanno commentato il buon esito dell’iniziativa. La consigliera ha sottolineato l’importanza dei network territoriali: “Più i territori rafforzano le loro reti, meglio potremo costruire risposte efficaci. Sarà centrale il lavoro di Volabo che nel tempo di apertura del bando farà un tour nei distretti per incontrare gli enti del terzo settore per accompagnarli nella costruzione dei progetti”, auspicando che saranno coinvolte “quante più realtà possibile”. La direttrice di Volabo ha rilanciato la “scommessa” di “riuscire ad agganciare ai soggetti che operano già in rete anche altre realtà territoriali che possano aiutare a contrastare la povertà”.