REDAZIONE BOLOGNA

Banda della Uno Bianca, il governo: "Basta coperture, ora la verità"

Il viceministro Galeazzo Bignami: “C’è chi ha coperto i fratelli Savi”. Pronto l’esposto dei familiari su dubbi e anomalie di quella notte di sangue

Bologna, 5 gennaio 2023 – Al Pilastro, 32 anni dopo, il dolore è sempre lo stesso. Come è immutata la tenacia dei famigliari dei tre carabinieri Otello Stefanini, Mauro Mitilini e Andrea Moneta, trucidati dalla banda dei fratelli Savi. Tesa a sapere la verità, anche quella non detta, sulla Uno Bianca. Perché per loro, pronti a presentare un nuovo esposto con l’avvocato Alessandro Gamberini, dietro l’Uno Bianca non c’è "solo la targa", come disse Fabio Savi e come ha ribadito l’avvocato di Roberto Savi, Donatella Di Girolamo, per cui "la verità è quella scritta dai processi". Per i parenti delle vittime, invece, ci sono coperture. Mandanti. Una strategia del terrore da delineare. E chiedono, perciò, di desecretare eventuali atti su quella notte di sangue, lanciando un appello alla premier Giorgia Meloni. E trovando la mano tesa nel viceministro Galeazzo Bignami, ieri in via Casini per l’anniversario della strage.

"I famigliari hanno perfettamente ragione, è necessario fare il possibile, desecretando eventuali atti e digitalizzando tutto, per ricostruire una pagina oscura della nostra storia – ha detto Bignami – Temo sia vera l’affermazione che tutto ciò che è accaduto non può essere accaduto senza delle coperture, bisogna che qualcuno si assuma la responsabilità di dirlo. Ora bisogna anche comprendere il livello di profondità di quelle coperture. C’è una richiesta di desecretazione degli atti che va affrontata, ne parlerò con il presidente Meloni. Questo è necessario per i familiari, ma anche per Bologna". Famigliari che, come mamma Anna Maria Stefanini, non smettono di sperare "di sapere la verità, prima di andare a raggiungere mio figlio". Al Pilastro, l’Arma dei carabinieri bolognese era al completo. Il comandante di Legione, generale Massimo Zuccher, ha fissato, come parola chiave per questa pagine nera, il termine ‘lealtà’, "ciò che Mauro, Otello e Andrea hanno praticato nel concreto, e ciò che qualcuno in quel momento ha disonorato".

Nicoletta Tempera