Bologna, 6 marzo 2019 - La Procura di Bologna ha aperto un'inchiesta per lesioni colpose, "per adesso a carico di ignoti", dopo la caduta di un bimbo di due anni e mezzo da un carro, ieri durante la sfilata di Carnevale dei bambini (video) organizzata dalla Curia in occasione del Martedì grasso. "Abbiamo fatto il sequestro del carro per verificare le modalità di costruzione ed eventuali situazioni di pericolosità, adesso attendiamo le verifiche sull'accaduto", spiega il procuratore capo, Giuseppe Amato, a margine di una conferenza stampa su una vasta operazione anti droga messa a segno dalla Guardia di Finanza.
AGGIORNAMENTO E' morto il bambino caduto dal carro
Dopo la notte nel reparto di Rianimazione, il bimbo è ancora in pericolo di vita e la prognosi rimane riservata. La sua condizione clinica è 'stabile', ma rispetto a un quadro molto grave.
Non è ancora chiaro cosa sia successo ieri nella centralissima via Indipendenza: forse il bambino voleva sedersi ed è scivolato, oppure voleva raggiungere il papà che, a piedi, spingeva il passeggino e faceva foto al figlioletto camminando accanto il mezzo in movimento, forse ancora ballando ha perso l’equilibrio. Certo è che nulla hanno potuto mamma e papà, se non assistere impotenti alla scena. Entrambi hanno cercato di afferrare il piccolo, invano. E lui, volando all’indietro, ha battuto la testa ed è finito sotto il carro, dove, stando alle prime ricostruzioni, è stato colpito dalla ruota posteriore.
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"Abbiamo dato indicazioni ai carabinieri, visto che è in previsione un'altra manifestazione la prossima settimana, di attivarsi per fare sì che i carri che dovessero ripresentarsi in sfilata non presentino le situazioni di insidiosità che, a tutta evidenza, presentava il carro dell'incidente, che era caratterizzato dalla possibilità di uscita laterale per un un corpo piccolo come quello di un bambino", ha aggiunto Amato. Il carro, dunque, non era a norma? "Questo è da verificare, però il dato obiettivo è che la caduta del bambino dimostra che c'era questa possibilità. E dato che questa possibilità ha avuto rilevanza nell'accaduto, è un tema che noi approfondiremo", assicura il magistrato.
Choc al Carnevale, polemiche sui soccorsi
Le grida della mamma, che si trovava a bordo del carro con il figlio, hanno subito attirato l’attenzione delle centinaia di persone che affollavano la strada e i portici e che, uniti, hanno cercato immediatamente di bloccare la sfilata e di richiamare l’attenzione dei soccorsi. Il primo a intervenire è stato Francesco, in servizio come addetto alla sicurezza per conto della Curia, che non ha esitato ad applicare il massaggio cardiaco al bimbo, che respirava appena.
In un primo momento neppure chi conduceva il carro a tema ‘Masterchef’ della Pro Loco di un paese del Bolognese su cui stavano mamma e bimbo si è accorto di quanto stava succedendo. I carri hanno proseguito la marcia fino a piazza Maggiore, qualche centinaio di metri più in là, a musica spenta, anche per lasciare spazio ai mezzi di soccorso; la sfilata è stata poi interrotta. Il bimbo, assistito dalla mamma, è stato portato a sirene spiegate all’ospedale Maggiore, dove è stato operato d’urgenza.
Secondo quanto hanno raccontato diversi testimoni, ambulanza e auto medica avrebbero impiegato quasi 25 minuti prima di riuscire a raggiungere il punto in cui giaceva il bambino. L'Ausl invece ha precisato oggi che "sono trascorsi sette minuti dalla chiamata al 118 all’arrivo dell’ambulanza con personale formato alla rianimazione cardio polmonare".
"L'intervento del 118 - segnala ancora l'Ausl - è durato, complessivamente, 52 minuti dalla chiamata alla centrale all'arrivo in ospedale, 30 dei quali dedicati dall'équipe con medico alle complesse manovre di rianimazione, trattamento e stabilizzazione del bimbo. Manovre che hanno proseguito quelle avviate dall'equipaggio dell'ambulanza, giunta sul posto 11 minuti prima. La necessità di eseguire tutte queste manovre immediatamente sul luogo dell'evento, prima di inviare il paziente in ospedale per i trattamenti successivi, è coerente con le linee guida internazionali nell'ambito del soccorso in emergenza".
Sulla stessa linea il procuratore Amato: "Le modalità di soccorso sono state assolutamente coerenti con le circostanze dell'accaduto. Bisogna tenere conto rispetto a questo anche delle condizioni del bambino dopo l'incidente, che mi pare presentasse una situazione già importante, che ha obbligato a tentativi di rianimazione sul posto che credo siano stati assolutamente tempestivi e doverosi".
L'Ausl ha ricostruito così, in una nota, l'intervento di soccorso. 14.50: prima chiamata alla Centrale Operativa 118. Nonostante il chiamante non avesse informazioni sulle condizioni del bambino, perché lontano dal posto dell’incidente, viene attribuito un codice rosso, di alta gravità e inviata ambulanza con personale formato alla rianimazione cardiopolmonare; 14.56: seconda chiamata al 118, che aggiunge maggiori informazioni sulle condizioni del bambino. Il codice rosso diventa codice rosso avanzato, di massima gravità, e viene inviata anche l’auto medica; 14.57: a 7 minuti dalla prima chiamata l’ambulanza è sul luogo dell’incidente. I soccorritori proseguono le manovre rianimatorie già avviate da chi era sul posto; 15.08: arrivo dell’auto medica. Il medico prosegue le manovre rianimatorie, anche attraverso l’intubazione, pratica le terapie salvavita e farmacologiche; 15.38: stabilizzate le condizioni, il bambino viene trasferito all’Ospedale Maggiore in ambulanza con medico a bordo; 15.41: arrivo al pronto soccorso dell’Ospedale Maggiore.