Bologna, 2 agosto 2024 – Manuela Gallon, Sonia Burri, Angela Fresu, Marina Antonella Trolese, Luca Mauri, Francesco Cesare Diomede Fresa e i fratelli Eckhardt e Kai Mäder sono le vittime più piccole della strage del 2 agosto. Vite spezzate da pochi istanti in un sabato d’estate 44 anni fa da una bomba piazzata in una valigia e lasciata in stazione. Ma chi erano? Dove erano diretti? Con chi erano?
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Manuela Gallon in partenza per la colonia estiva a Dobbiaco
Aveva 11 anni, era di Bologna e aveva appena superato gli esami di quinta elementare. I genitori l’avevano accompagnata in stazione perché doveva partire per una colonia estiva a Dobbiaco, in provincia di Bolzano, per due settimane. Lei, insieme alla mamma e il papà era vicina alla sala d’attesa. A un certo punto il padre si allontanò per comprare le sigarette e scoppiò la bomba. Manuela rimase gravemente ferita, e in coma fu portata in ospedale dove morì 5 giorni dopo. La mamma morì, il padre rimase solo ferito.
Sonia Burri da Bari sotto le Due Torri
Aveva 7 anni. Era arrivata a Bologna da Bari con i genitori e quel maledetto 2 agosto era in stazione con loro, i nonni, la sorella, una zia e le cugine. Lo scoppio la sorprese in sala d’aspetto: i soccorritori la trovarono viva ma in gravissime condizioni vicino alla sua bambola. Morì in ospedale due giorni dopo. Nell’attentato morirono anche la sorella e la zia.
Angela Fresu, la vittima più piccola
Tre anni, di origine sarda abitava a Gricciano di Montespertoli, in provincia di Firenze. Era in stazione con la mamma e due amiche perché dovevano andare in vacanza sul lago di Garda. L’esplosione le colpì in sala d’aspetto. Maria, Angela e Verdiana Bivona, una delle amiche della mamma, morirono mentre l’altra amica rimase ferita. E’ la vittima più piccola della strage.
Luca Mauri, prima l’incidente in auto poi la tragedia
Sei anni viveva con la mamma e il papà a Tavernola, una frazione di Como. Il primo agosto erano partiti verso Marina di Mandria, in provincia di Taranto per trascorrere lì le vacanze. A Bologna però, ebbero un incidente con la macchina: rimasero illesi ma l’auto si ruppe. Per questo fu lasciata a Casalecchio di Reno, nei pressi di Bologna, e i genitori decisero di prendere il treno per arrivare a Brindisi e poi la località di villeggiatura. Il 2 agosto arrivarono in stazione poco prima dell’esplosione che li uccise.
Francesco Cesare Diomede Fresa, in treno per evitare il traffico dell’autostrada
Aveva 14 anni, era di Bari e insieme ai genitori era partito il primo agosto con il treno per evitare il traffico sull'autostrada. Il 2 agosto erano tutti e tre in stazione e lo scoppio della bomba li uccise. Di tutta la famiglia si salvò solo la sorella, che non partì con loro in treno.
I fratelli Eckhardt e Kai Mäder in stazione dopo le vacanze a Pomposa
Avevano rispettivamente 14 e 8 anni. Vivevano ad Haselhorf, in Germania, ed erano a Bologna perché avevano trascorso insieme ai genitori e a un altro fratello le vacanze al Lido di Pomposa, nel ferrarese. Il 2 agosto si trovavano in stazione perché aspettavano il treno per la Germania. Alle dieci e venticinque Eckhardt, Kai e l’altro fratello erano in sala d’aspetto con la mamma. Il papà invece stava per uscire dalla stazione perché voleva visitare Bologna visto che doveva attendere due ore prima di risalire sul convoglio che avrebbe portato tutta la sua famiglia a casa. Lo scoppio uccise Eckhardt, Kai e la mamma.
Marina Antonella Trolese a Bologna per il viaggio studio
Aveva 16 anni, ed era di Sant’Angelo di Piove in provincia di Padova. Da poco studiava al liceo Tito Livio e insieme alla sorella doveva fare un viaggio studio. Con lei in stazione a Bologna c’era la madre Anna Maria e il fratello. Lo scoppio li colpì tutti ì in pieno e Marina riportò gravissime ustioni. Ferite troppo gravi, e morì il 22 agosto all’ospedale di Padova.