È bagarre nel Comune di Valsamoggia a proposito di una delibera su una variante di ampliamento della sede della Macron di Crespellano, che non è stata votata da tutti i gruppi di minoranza, perché usciti dall’aula, e che secondo alcuni rischia di essere annullata per un vizio di forma dal Tribunale amministrativo regionale dell’Emilia Romagna cui vuole ricorrere il gruppo consiliare ’Insieme per il Cambiamento’ di Luigi Gandolfi, il candidato sindaco di Centrodestra alle ultime elezioni comunali. Questi i fatti. Il 7 ottobre scorso arriva sui banchi del Consiglio comunale la delibera dal titolo: "Approvazione di intervento unitario convenzionato in variante urbanistica ai sensi dell’art. 53 della legge regionale 24/2017, della società Macron s.p.a., comprendente la relazione sulle valutazioni ambientali (Valsat) per la nuova costruzione di edificio produttivo".
La delibera passa con i soli voti dei gruppi di maggioranza (Pd e Valsamoggia su Misura) rimasti in aula. La mancanza della relazione sulle valutazioni ambientali tra gli atti della delibera, stilata dalla conferenza dei servizi con parere favorevole, condizionato da quattro prescrizioni, aveva scatenato le reazioni delle minoranze. Vistosi negato il documento e la possibilità di rinviare la seduta, avevano deciso l’Aventino, la scelta di uscire dall’aula al momento del voto. La variante Macron riguarda un lotto di 31.500 metri quadri, inserito nel piano urbanistico attuativo e consentirà un incremento del terreno edificabile dell’area.
In cambio, il Comune otterrà una serie di contributi e oneri di urbanizzazione. "La delibera l’avrebbe votata anche il centrodestra – rivela Gandolfi – ma mancava di un documento importante, la relazione della conferenza dei servizi, rilevato dalla nostra consigliera Daniela Bartolini. Ci sono sentenze del Tar che hanno annullato delibere in cui non erano stati forniti documenti accessori ai consiglieri comunali, che hanno diritto di riceverli e dovere di consultarli per esprimere un parere. Per questo faremo ricorso al Tar". Il Pd va avanti e non intende riprendere la variante.
Il gruppo di Gandolfi, invece, con una mozione presentata il 9 ottobre, chiede di tornare a votare sulla delibera e con tutti i documenti necessari. Ma qui si spacca il Centrodestra. "Quella delibera per noi resta valida – afferma Alberto Torchi di Fratelli d’Italia – vogliamo che l’ampliamento Macron si faccia e non ci mescoleremo con chi grida alla cementificazione".
Nicodemo Mele