Una baby gang senza paura. Tanto da aggredire pure un gruppo di uomini ben più grandi di loro. E compiere due rapine (la seconda in realtà solo tentata) nel giro di venti minuti. È successo mercoledì tra via Andrea Costa e via San Felice: due dei componenti del gruppetto, che stando ai testimoni avrebbe compreso cinque o sei ragazzini, sono stati arrestati per rapina pluriaggravata continuata in concorso con ignoti dalle Volanti della Questura e del commissariato Due Torri-San Francesco. Al Pratello sono così finiti due sedicenni, italiani, uno dei quali con precedenti per percosse e minacce; il ragazzo ha anche opposto resistenza all’arresto.
A ricostruire l’accaduto è il vice dirigente delle Volanti, Felice Palamara. Tutto inizia alle 4.40 del 21 agosto. Una residente chiama la polizia: in via Andrea Costa, all’altezza del civico 83, alcuni giovani stanno rapinando un altro ragazzo. Accorse sul posto, le pattuglie trovano un ragazzo, italiano di vent’anni, con delle escoriazioni al volto: è la vittima. Il giovane, dopo essere stato medicato dai sanitari del 118, racconta agli agenti che poco prima, mentre stava andando al lavoro in bicicletta, era stato accerchiato da un gruppetto di ragazzini, tutti molto giovani e alcuni presumibilmente di origine magrebina, che gli avevano chiesto con insistenza di dare loro dei soldi; al suo rifiuto, uno lo aveva afferrato per un braccio e lo aveva trascinato giù dalla bici, buttandolo a terra. A quel punto, gli altri gli si erano avventati addosso colpendolo e sfilandogli dalle tasche il portafoglio con documenti e carte di credito, e il cellulare, oltre che l’orologio che portava al polso. Poi, si erano dati alla fuga. Il ventenne è stato portato in ospedale, da cui è stato dimesso con una prognosi di sei giorni per trauma policontusivo da aggressione.
Non finisce qui. Alle 5 infatti la centrale operativa della Questura riceve una seconda segnalazione: un’altra rapina, sempre perpetrata da un gruppo di ragazzini, in via San Felice, poco lontano dalla prima. Questa volta la vittima è un italiano di quarant’anni che, assieme ad alcuni colleghi (quattro adulti) stava rincasando dal lavoro.
In questo caso, il gruppetto ha fatto pure un passo in più, nella violenza: al rifiuto dell’uomo di consegnare loro la propria tessera sanitaria e cinque euro per comprarsi delle sigarette, gli adolescenti gli hanno spruzzato in faccia dello spray urticante e uno di loro gli ha mostrato con fare minaccioso un coltellino che teneva in tasca, affermando che lo avrebbe accoltellato se non avesse almeno lasciato loro la bicicletta che l’uomo stava conducendo a mano. Grazie anche all’intervento dei colleghi che erano con lui e l’hanno difesa, però, la vittima è riuscita a mettere in fuga i rapinatori prima che potessero rubargli qualcosa. Il quarantenne, all’arrivo degli agenti, ha indicato la direzione presa dai ragazzini e così nel giro di pochi minuti i poliziotti sono riusciti a fermarne due, entrambi poi riconosciuti dalle vittime come membri della gang. Anzi, il primo aggredito, il ventenne, ha riconosciuto uno dei due arrestati (l’incensurato) come autore materiale della rapina e colui che lo aveva spinto a terra dalla bici.
I sedicenni sono stati quindi portati al centro di prima accoglienza del Pratello. Intanto, la polizia indaga per individuare i complici rimasti ignoti, anche tramite le riprese delle telecamere della zona e verificando le frequentazioni degli arrestati.