di Paolo Rosato
Azione, nella sua diramazione bolognese, smentisce di essere tra i partiti che appoggiano la proposta di legge presentata a Montecitorio dall’ex assessore comunale bolognese Andrea Colombo, che mira ad estendere a tutta l’Italia il modello Città 30 già in vigore a Bologna. In una nota, infatti, il senatore e segretario provinciale bolognese Marco Lombardo e il segretario cittadino Andrea Forlani scrivono che "è infondata la notizia, riportata da alcuni organi di stampa, che l’iniziativa avrebbe ricevuto l’avallo di Azione-Italia viva". Ma perché i comunicati della presentazione dell’evento della proposta di legge nazionale parlavano anche di Azione? Perché tra i firmatari c’è anche la deputata Giulia Pastorella di Azione. Che però, chiariscono da Roma, ha firmato a titolo personale, la posizione di Azione è contraria al ‘metodo Bologna’.
"La posizione ufficiale di Azione Bologna sull’argomento è chiara e la ribadiamo: condividiamo gli obiettivi del provvedimento, ma riteniamo che gli strumenti e le modalità con cui li si vuole perseguire siano ridondanti, poco efficaci e guidati più da pregiudizi di tipo ideologico che da valutazioni pratiche e di buon senso". Per questo, proseguono Lombardo e Forlani, "ci siamo impegnati a studiare una serie di proposte correttive, le presentaremo pubblicamente alla città e all’amministrazione a settembre". Questa posizione, si legge, è stata "perfettamente rappresentata dal senatore Lombardo, che nel suo intervento in aula sul decreto ‘Salva infrazioni’ ha espresso il suo voto contrario alla proposta di estendere a tutte le città un provvedimento inadeguato e intriso di un’ideologia green, utile per i titoli sui giornali, ma non per affrontare e risolvere i problemi".