
Pubblichiamo per i nostri lettori un estratto dal nuovo libro del topo giornalista più famoso del mondo, a caccia di... invenzioni
Geronimo e la sua famiglia hanno viaggiato con la macchina del tempo del Professor Volt fino al tempo di Leonardo da Vinci e hanno un’importante missione da compiere: bisogna ritrovare i progetti di Leonardo che il Professor Volt ha perso in diverse epoche del passato, prima che finiscano nelle mani sbagliate!
Adesso che Leonardo si era finalmente accorto di noi, potei fare le presentazioni ufficiali. Per prima cosa dissi: – Il mio nome è Stilton, Geronimo Stilton. E loro sono mia sorella Tea, mio cugino Trappola e i nostri nipoti Benjamin e Trappy. È un onore conoscervi, maestro! – Benvenuti, benvenuti nella mia casa e... nel mio temppo, HAHAHA – disse Leonardo, ridendo. – E visto che siete amici del mio caro amico Amperio, diamoci del tu. Dunque, avete trovato il mio messaggio, eh? Mi avete riportato i miei progetti?
Io risposi: – Ehm, no. Purtroppo il professor Volt li ha... persi nei suoi Viaggi nel Tempo! – Maremma! – esclamò Leonardo. – Che disastro! E adesso che si fa? – Dobbiamo andarli a cercare! – risposi io. – Avremmo bisogno di sapere di quali PROGETTI si tratta, per poterli riconoscere.
Leonardo ci pensò un po’, grattandosi il lungo barbone, poi alzò un dito e disse: – Posso mostrarvi gli schizzi! Venite con me! Lo seguimmo fino a una grande stanza luminosa, tappezzata di libri, pergamene e quadri. – Alla faccia del gorgonzola! – esclamai, con i baffi che tremavano per l’emozione. – Che meraviglia!
Infatti, appoggiati alle pareti della stanza, c’erano capolavori come la Gioconda e altri dipinti meravigliosi di Leonardo! Ero così rapito da quella visione, che Trappola dovette tirarmi la coda per farmi tornare alla realtà. Squiiit! Per una volta, un dispetto di mio cugino era stato utile...
Leonardo ci guidò verso uno scrittoio e prese a sfogliare delle carte e documenti, che infine ci mostrò.
– Ecco – disse. – I progetti che Amperio ha preso erano molto più precisi. Questi sono solo schizzi veloci. Comunque, sono quelli del ponte girevole, del ‘vestito’ per camminare sott’acqua e della macchina volante! –
Io ero commosso. Era così emozionante vedere quei documenti dal vivo, ancora nuovi nuovi! – Cosa darei per poterli pubblicare su Cheesagram! – disse Trappy.
– Come dici, fanciulla? – chiese Leonardo, subito interessato. Trappy si tappò la bocca con entrambe le zampe e non rispose. Intervenni io: – Niente, non farci caso. Dunque, dobbiamo cercare tre fogli grandi, giusto? – Esatto – rispose lui. – Ma avrei una proposta. Che dico una proposta, una propostina... Che dico una propostina... una cosuccia da nulla. Che ne direste di prtmicnvi? – Come? – chiesi. Non avevo capito bene. Leonardo aveva pronunciato le parole mangiandosi le lettere, come se non avesse il coraggio di parlare apertamente. – Che ne direste di portarmi con voi? – disse lui tutto d’un fiato. – Mi garberebbe parecchio! E inoltre sono l’unico che saprebbe riconoscere i progetti a una prima occhiata. Potrebbe essere molto utile, considerando che bisognerà sbrigarsela in fretta e non fare troppe domande in giro... Giusto?!
Ci teneva così tanto che fui molto felice di poter rispondere: – Il professor Volt aveva previsto questa richiesta, e ci ha dato il permesso di portarti con noi.
Leonardo gridò con tutto il fiato che aveva in gola: l’urlo fu così potente, che dalla cucina arrivò la cuoca, allarmata. – Che succede, che succede? Avete di nuovo dato fuoco a qualcosa, messer Leonardo? – No no no – rispose lui. – Tutto tranquillo, sono qui con alcuni amici. La cuoca si guardò intorno con aria sospettosa, poi agitò il mestolo in aria e disse: – Va bene, ma non tiratela per le lunghe. Tra poco è pronto a tavola! – Sì sì, ci metterò... un attimo – rispose lui, facendoci l’occhiolino.
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