REDAZIONE BOLOGNA

Autovelox, il braccio di ferro. Querelati Lepore e Orioli: "Uso improprio dei dispositivi"

L’associazione Altvelox ha presentato denuncia nei confronti di Palazzo d’Accursio e di altri 39 Comuni in Italia. "Se il software non è aggiornato, le multe sono illegittime".

Autovelox, il braccio di ferro. Querelati Lepore e Orioli: "Uso improprio dei dispositivi"

L’installazione di un Autovelox

Avanza la polemica per gli autovelox bolognesi (e non solo). Ad alimentare la diatriba in città è Altvelox: l’Associazione nazionale tutela degli utenti della strada ha infatti presentato una querela a carico del sindaco Matteo Lepore e dell’assessora alla Mobilità, Valentina Orioli, chiamando in causa anche il prefetto Attilio Visconti e il comandante della Polizia locale Romano Mignani.

Il gruppo lamenta un ‘uso improprio’ dei dispositivi per il controllo della velocità da parte di Palazzo d’Accursio. Tuttavia, non è solo questo. Leggendo la denuncia depositata dall’associazione a Belluno, "i velox bolognesi non sarebbero omologati ai sensi dell’articolo 142, comma 6 del Codice della Strada e dunque, come ha stabilito la Corte di Cassazione, si configurerebbe l’illegittimità delle apparecchiature elettroniche per il rilevamento delle velocità che con la sola approvazione rilasciata dal Mit sarebbero inadatte per poter acquisire la ‘fonte di prova’ strumentale da potersi utilizzare dalla pubblica amministrazione ai fini sanzionatori".

Che tradotto significa: se il software non è aggiornato e omologato, gli apparecchi sono illegali. E questo è quanto sta avvenendo sotto le Due Torri secondo Altvelox, il che rende illegittime anche tutte le multe erogate sino ad ora. Nella denuncia è scritto testualmente: "Nel caso in cui si rilevano velocità identiche in ore diverse con auto diverse significa che il software non sta lavorando bene".

Secondo Altvelox, "Comune e Prefettura ci hanno trasmesso solo il decreto autorizzativo negando invece tutti gli altri documenti obbligatori richiesti". Ma c’è di più: l’associazione ha chiesto "alla Procura di valutare anche la possibilità di emettere provvedimento di sequestro degli apparati in questione".

g.d.c