Bologna, 17 luglio 2021 - Bologna sorvegliata speciale. L’istruttoria per l’installazione di nuovi autovelox sulle strade cittadine è in corso. E il Comune è al lavoro anche per aumentare le telecamere Stars che vigilano sul rispetto del rosso ai semafori. L’assessore alla Mobilità, Claudio Mazzanti, ne ha parlato ieri in question time, pungolato da una domanda del consigliere dem Andrea Colombo. "Ci vorranno un anno o due. Quindi toccherà alla nuova giunta dare il via ai nuovi apparecchi di controllo della velocità. Ma noi, intanto, abbiamo avviato l’iter con un confronto tra tecnici e Polizia locale al fine di individuare in modo sinergico le localizzazioni più opportune da sottoporre a parere prefettizio", annuncia Mazzanti. Diverse le strade considerate a rischio. E con il nuovo codice della strada è facile che i nuovi autovelox abbiano il via libera.
Le norme del 2020, infatti, consentono l’installazione "su tutte le strade", sebbene poi tocchi al prefetto dare l’autorizzazione. Se, quindi, prima dell’ottobre 2020 le richieste di autovelox in città accettate sono state solo due (Stalingrado e Panzacchi) su dodici, oggi quelle dieci domande potrebbero tornare in auge assieme anche ad altre. Dal monitoraggio sono tredici, dislocate nei sei quartieri cittadini, quelle con più problemi di velocità e dove potrebbero arrivare i ’nuovi occhi’: via Murri (Quartiere Santo Stefano); via Toscana, via Lenin, viale Felsina e strade adiacenti (Savena); via dell’Industria, via San Donato dalla tangenziale al confine con Castenaso (San Donato); via Sabotino asse attrezzato (Porto-Saragozza); via Triumvirato e via Salvemini (Borgo Reno); vie Shakespeare/Lipparini, via Marco Polo; via Zanardi-località Noce (Navile).
"Si tratta di un’ipotesi di massima. Non è detto che non vengano interessate anche altre strade. O ne vengano depennate alcune. Ma attenzione: non si tratta di voler fare cassa come qualcuno ci accusa. C’è un vero problema di sicurezza. Con la pandemia, ovviamente, gli incidenti erano diminuiti. Ma appena finito il lockdown c’è stata un’impennata preoccupante. Non si può stare a guardare: c’è un vero allarme incidenti", dice l’assessore.
I dati, pre-Covid, datati 2019 su tutta Italia, lasciano sul campo oltre 3mila morti e più di 24mila feriti. "Il costo, totale, è di 17 miliardi di euro, pari a un costo di 280 euro pro capite per ogni cittadino a causa di questi incidenti", continua Mazzanti. Piazzare nuovi autovelox, insomma, potrebbe limitare i danni, è il ragionamento che si fa a Palazzo d’Accursio. L’amministrazione, però, pensa anche ai semafori. "La vecchia impiantistica verrà tutta adeguata alle tecniche informatiche più moderne. Vedremo inoltre, in base all’incidentalità – dice l’assessore – quali altri semafori saranno da sottoporre a impianti di controllo del rosso semaforico". Perché dove questi impianti sono stati installati, "gli incidenti sono crollati e in alcuni casi azzerati da anni", precisa.
Il monitoraggio è partito, ma ancora non si può prevedere quanti semafori in più verranno monitorati. ’Attenzionati’ restano i Colli dove gli incidenti stanno aumentando. Visto che è molto complicato piazzare autovelox per le caratteristiche del territorio, Mazzanti sta pensando di piazzare telelaser (apparecchi mobili che vengono ‘puntati’ dagli agenti sui veicoli per misurare la velocità) e ’scout speed’, macchine in borghese che ti affiancano, fanno la foto e ti arriva la multa.