Aule fredde all’istituto superiore Archimede di Persiceto (nella foto a destra). Situazione che ha causato uno sciopero, lunedì scorso, di circa 500 studenti sui 1.500 che conta la scuola. Tanto che i ragazzi non sono entrati e sono tornati a casa. Il freddo in classe è segnalato dai rappresentanti dei genitori del consiglio di istituto che chiedono lumi a chi di dovere. "A seguito di monitoraggi costanti effettuati nelle ultime settimane – dicono i genitori –, si è riscontrata una temperatura media di 15 gradi all’interno delle aule. Tale valore risulta ben al di sotto dei parametri stabiliti per legge che fissa la temperatura minima obbligatoria a 20 gradi. Nonostante le segnalazioni precedenti indirizzate alla Città Metropolitana e all’Ufficio scolastico regionale tramite la dirigenza scolastica, ad oggi non sono stati intrapresi interventi risolutivi. Pertanto, chiediamo un tempestivo intervento per verificare le condizioni ambientali e la conformità degli impianti di riscaldamento; garantire che le temperature nelle aule siano ripristinate entro i limiti previsti dalla legge e fornire indicazioni utili per la messa a norma degli spazi scolastici".
Sul tema intervengono anche Gessica Masi, segretaria della Lega di Terre d’Acqua, e Matteo Di Benedetto, vicesegretario provinciale della Lega. "La situazione che da giorni vivono i ragazzi del liceo Archimede a San Giovanni in Persiceto – affermano i leghisti – è insostenibile. Se il problema è strutturale, si intervenga sull’edificio. Inoltre, è necessario garantire agli studenti rimasti a casa o usciti da scuola a causa delle basse temperature che le ore di assenza non siano conteggiate ai fini scolastici". E aggiungono: "Attendiamo che sia fatta luce sulle cause di quanto accaduto per ulteriori conseguenti valutazioni". Sulla vicenda interviene il dirigente scolastico dell’Archimede, Vincenzo Tinaglia. "Purtroppo – spiega il docente – non esiste, a livello normativo, una temperatura minima da rispettare a scuola. Per quanto riguarda poi i problemi riscontrati ultimamente va detto che si tratta di problemi non nuovi. Il 28 novembre scorso è entrato in campo un nuovo gestore dell’impianto. E successivamente lunedì 2 dicembre il riscaldamento è partito alle 11.30. Mentre lunedì 9 dicembre l’impianto si è acceso alle 8.30. Tuttavia, circa 500 alunni hanno fatto sciopero e non sono entrati. In questo quadro segnalo una criticità riguardo 5, 6 aule dove, in inverno, non riesce a scaldare a dovere".
Pier Luigi Trombetta