Augusto Righi e i suoi strumenti. Così spiegava il mondo agli studenti

Al Dipartimento di Fisica un nuovo percorso permanente si concentra sull’attività di docente

Augusto Righi e i suoi strumenti. Così spiegava il mondo agli studenti

Augusto Righi e i suoi strumenti. Così spiegava il mondo agli studenti

Per 50 anni sono rimasti chiusi nei magazzini della facoltà di Fisica e Astronomia, ma ora ritrovano una loro vita contemporanea 58 strumenti scientifici utilizzati da Augusto Righi e dai suoi predecessori per spiegare la fisica nel corso delle lezioni. Nasce così in via Irnerio 46, visitabile gratuitamente da oggi, il nuovo percorso espositivo permanente ’Il Regio Museo di Fisica e l’insegnamento nel corso dell’Ottocento’ (museo che nacque contestualmente alla facoltà il 12 aprile 1907, voluto da Augusto Righi) e che , che a piano terra del dipartimento, arriva dopo che nel 2020 ne venne inaugurato un primo pezzo dedicato allo scienziato bolognese e alle onde elettromagnetiche.

In alte scaffalature originali e suddivisi secondo i criteri dell’epoca, ecco strumenti che allo studioso sono noti ma che al visitatore curioso appaiono innanzitutto come oggetti dal design affascinante. Ecco i risonatori di Helmholtz che, se avvicinati all’orecchio, amplificano la nota corrispondente alla loro frequenza. Ecco il Politropo, apparato dimostrativo che con una manovella da far ruotare, evidenzia la rotazione del piano del pendolo di Foucault al variare della latitudine. Sei palline appese come per magia sono invece la ricostruzione ottocentesca del seicentesco apparato per lo studio di urti elastici e anelastici. Ancora, lo spettrografo a prismi di quarzo, prismi e lenti giganti. "L’abilità dei costruttori di strumenti ottocenteschi conferisce all’esposizione, oggi come allora, un forte impatto estetico, in un viaggio tra scienza e arte. Ma il Regio Museo di Fisica, a dire il vero, affondava già le radici nel Gabinetto di Fisica dell’Istituto delle Scienze del 1711, supportando per tutto il Settecento l’attività didattica di Jacopo Bartolomeo Beccari, Laura Bassi, Giovanni Aldini". Ma perché questo tesoro riemerge solo ora? "La spinta- spiega il professor Eugenio Bertozzi, referente scientifico Collezione di Fisica – viene dal sistema museale di Ateneo che cura diverse collezioni universitarie. Già col presidente Roberto Balzani, cui è succeduta un mese fa Giuliana Benvenuti, si era capito che l’esposizione di Fisica era bisognosa di un restauro e diun nuovo allestimento". Se qualcuno pensa che la recente uscita del film ’Oppenheimer’ possa aver stimolato più interesse sul mondo della fisica da parte degli studenti, i dati parlano invece chiaro: Fisica è in grande voga già da quindici anni e ci sono talmente tante richieste che non si riescono ad accettare tutte.

Benedetta Cucci