Sassone, qual è la prima riflessione che le viene in mente dopo la sua elezione?
"Ci tengo a ringraziare Ugolini per lo spirito con la quale si è cimentata in questa campagna, mettendo al servizio dell’Emilia-Romagna le sue competenze. E non posso non rilevare come il dato dell’astensionismo sia molto alto: questo deve fare riflettere tutti". Francesco Sassone è stato il secondo più votato dei meloniani: "Voglio ringraziare anche il viceministro Bignami, il senatore Lisei e l’eurodeputato Cavedagna, perché non si sono mai risparmiati".
Parlava di astensionismo.
"Quando un così elevato numero di persone non si reca alle urne non si può far finta di nulla, ci si deve interrogare sul perché e fare di tutto affinché i cittadini si riavvicinino alla politica. Questo sarà uno tra i tanti obiettivi da neo consigliere regionale".
Manterrà anche il ruolo di consigliere comunale?
"Sono a disposizione del partito".
FdI perde qualche punto rispetto alle Europee.
"Non si possono paragonare elezioni così diverse. Passiamo dall’8% delle Regionali 2020 al quasi 24%, un risultato senza dubbio positivo per FdI, che porta i propri consiglieri in Regione da 3 a 11 di cui due di Bologna".
La città non ha dato un segnale contro l’amministrazione?
"L’astensionismo ha influito sul risultato. E che la città sia bloccata da politiche ideologiche è sotto gli occhi di tutti. Solo chi non ha a cuore il bene di Bologna può disinteressarsi. Chi non ha votato ha lanciato un segnale chiaro e forte, ma dubito che Lepore vorrà coglierlo".
Il centrodestra è andato meglio in Montagna.
"Il risultato in Appenino è la conseguenza dell’immobilismo su vari temi, come sul piano infrastrutturale, che anni di governo di sinistra ha imposto impoverendo il tessuto economico e depauperando la popolazione".
Francesco Moroni