REDAZIONE BOLOGNA

Un'associazione per Giulia e Alessia, investite dal treno a Riccione. Aiuterà i giovani

Nasce l’associazione intitolata alle due sorelle travolte da un treno a Riccione Inaugurazione il 6 novembre

Castenaso (Bologna), 25 ottobre 2022 - Lo aveva promesso alle sue figlie che non ci sono più. E quella promessa sta per diventare una realtà. Era l’8 settembre scorso quando Vittorio Pisanu, il papà delle due ragazze di Castenaso di 15 e 17 anni, Alessia e Giulia, morte investite a Riccione da un Frecciarossa, rilasciò un’intervista al nostro giornale. Ancora sconvolto dall’immane tragedia che aveva colpito la sua famiglia all’alba del 31 luglio, Vittorio aveva raccontato che avrebbe trovato la forza per andare avanti e per fare qualcosa di buono che potesse tenere vivo il loro ricordo. E così è stato.

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La famiglia Pisanu, infatti, ha fondato un’associazione culturale di promozione sociale nel nome di Alessia e Giulia. L’associazione, si legge su un volantino diffuso sui social, verrà inaugurata domenica 6 novembre, giorno in cui verrà organizzato un pranzo sociale, per il quale è richiesto un contributo associativo, nel locali della parrocchia di Castenaso. Le finalità che si propone di realizzare "saranno quelle di promuovere e sensibilizzare adolescenti, ragazzi e adulti alla maggiore consapevolezza su comportamenti a rischio – si legge sul volantino – promuovere incontri ed eventi, finalizzati a contrastare situazione di disagio e marginalità sociale, mediante progetti di supporto genitoriale". La fondazione di questa realtà sarà un momento importante per la famiglia, ma anche per tutta la comunità che da mesi continua a stringersi attorno ai Pisanu. Si tratta, infatti, di una famiglia molto nota nel territorio di Castenaso perché titolare di un’importante ditta, omonima, di traslochi. Rimane, però, l’incredulità per quanto successo e tanti punti poco chiari, soprattutto sul perché le sorelle Alessia e Giulia si trovassero sui binari all’arrivo del treno Frecciarossa da Pescara.

Quello che è certo e che è stato anche stabilito dalla Procura di Rimini, e dalle indagini delle forze dell’ordine, è che il conducente del convoglio non avrebbe potuto far nulla per evitarle. "Vivo la sofferenza confortato dalle tante persone che hanno inondato me e la mia casa di un’umanità e dolcezza che va oltre misura e immaginazione — aveva dichiarato Pisanu —. Vivo la sofferenza per l’immane tragedia che ha colpito la mia famiglia, e la consapevolezza del nuovo inizio che mi attende, nel fervido desiderio di provare a trasformare l’ingiusto evento in bene assoluto". E Vittorio il 6 novembre metterà un tassello importante per il bene di tutta la comunità.