Sono 14mila i malati di Alzheimer tra città e provincia, di queste ce ne sono 700 che hanno meno di 65 anni e vengono già seguite perché potrebbero sviluppare qualche forma di demenza. Ogni anno, nel Bolognese, ci sono circa 3.000 nuove diagnosi relative al decadimento cognitivo. Le prime visite sono mediamente 5.500 e sono circa 7.600 i controlli. Questi sono i pazienti e i servizi a carico dei Centri per i disturbi cognitivi e le demenze presenti in città e in provincia.
Per parlare di questa patologia domani e domenica, sotto le Due Torri, arriva l’Alzheimer Fest (fondato da Michele Farina) con una serie appuntamenti, eventi, performance che si terranno tra Palazzo d’Accursio (Cortile Fanti e Sala Anziani), piazza Minghetti e gli ospedali Bellaria e Sant’Orsola organizzati in collaborazione con il Policlinico, l’Istituto delle Scienze Neurologiche e l’Ausl di Bologna, con il supporto della Fondazione Sant’Orsola (presente all’illustrazione dell’importante iniziativa il direttore, Stefano Vezzani) e della Fondazione Ricerca Scienze Neurologiche – Per la salute della persona.
Un vero e proprio festival con protagonisti non solo medici, specialisti e ricercatori, ma anche familiari, caregiver, pazienti, artisti, poeti, filosofi perché l’intenzione della manifestazione è proprio quella di creare un ponte fra l’ospedale, il territorio e le comunità e cercare di azzerare quella sorta di stigma che, molte volte, esiste ancora intorno a queste malattie. Sabato mattina l’Alzheimer Fest si aprirà all’Istituto Scienze Neurologiche, presso il Bellaria e al Sant’Orsola, prima di passare con una camminata nella memoria della città, passando per il suo centro storico, mentre nel pomeriggio e tutta la giornata di domenica sarà a Palazzo d’Accursio e in piazza Minghetti.
Tra gli invitati che racconteranno le loro esperienze: Danilo Masotti, Paolo Hendel, Francesca Rigotti, Gianna Coletti con lo spettacolo ’Mamma a carico: mia figlia ha 90 anni’; Marcello Chiarenza con le installazioni ’La pesca delle stelle’ e ’Il veliero dell’aria’, Marco Annicchiarico e Andrea Ucini con la mostra ’La caffettiera sulla lavatrice’. Dall’Olanda arrivano gli animatori del dipartimento Demenza e Design dell’Università di Tecnologia di Eindhoven che parleranno di warm technology.
"Sono numeri in grande crescita considerando che andiamo incontro a una popolazione che invecchia sempre di più – dichiara Francesca Santoro, responsabile Fondazione ricerca Scienze neurologiche –. La ricerca va avanti: stiamo lavorando a biomarker che prevedono la possibilità di diagnosticare forme di demenza venti anni prima dell’esordio. In questo momento sono le forme giovanili che ci stanno richiedendo uno sforzo davvero importante". La diagnosi precoce e la prevenzione sono, anche per questa patologia, fondamentali: "Sono 14 i fattori di rischio monitorando i quali si possono ridurre del 40 per cento i casi di Alzheimer – spiega Maria Lunardelli, direttrice Diaprtimento continuità e integrazione del Sant’Orsola –. Ci sono alcuni farmaci innovativi che sono anticorpi monoclonali, ma in Italia e in Europa non sono ancora approvati perché a oggi i rischi superano i benefici, ma ci sono farmaci che migliorano i sintomi e rallentano la malattia". Mentre Simona Linarello, responsabile demenze dell’Ausul insiste su "un approccio che che sia multidisciplinare e di integrazione tra aziende sanitarie, ambito socio-assistenziale e terzo settore".
L’asssessore comunale alla Salute, Luca Rizzo Nervo sottolinea che "abbiamo due grandi poli ospedalieri che si occupano, all’interno del lavoro sulle neuroscienze, anche di Alzheimer e demenze e l’ Alzheimer Fest è un’occasione per fare uscire questo tema dallo stigma".
Monica Raschi