REDAZIONE BOLOGNA

Arresto cardiaco al centro sociale: salvato grazie al defibrillatore e all'intervento tempestivo

Franco Righelli, 75 anni, salvato da arresto cardiaco grazie all'intervento di Mauro Montuschi e all'uso del defibrillatore.

Stramazza all’improvviso sulla pista da ballo: "Così abbiamo rimesso in moto il suo cuore"

Franco Righelli, 75 anni, salvato da arresto cardiaco grazie all'intervento di Mauro Montuschi e all'uso del defibrillatore.

Una serata di ballo come tante altre al centro sociale Falcone di Riale, a Zola Predosa, ha rischiato di trasformarsi in tragedia quando Franco Righelli, 75 anni, di Lippo di Calderara, mentre era in pista si è accasciato improvvisamente a terra per un arresto cardiaco. È successo venerdì 29 novembre, poco dopo le 22, ma, in quei minuti cruciali, la tempestività e l’efficienza della rete d’emergenza territoriale gli ha salvato la vita.

Determinante è stato, in primis, l’intervento di Mauro Montuschi, che non ha esitato a entrare in azione: "Ho visto che nessuno sapeva usare il defibrillatore e sono intervenuto. Prima ho praticato il massaggio cardiaco, poi ho utilizzato il DAE. Avevo fatto il corso di formazione e spero che questa esperienza spinga altre persone a fare lo stesso – racconta Mauro –. Non ho ancora incontrato Franco, ma siamo in contatto e ci vedremo al più presto". A fare la differenza, oltre alla presenza di una persona formata e del defibrillatore sul posto, come spiega Guglielmo Imbriaco, coordinatore soccorso Emilia Est, sono stati "il riconoscimento tempestivo dell’evento, la segnalazione tramite l’app DAE RespondER e l’arrivo immediato dei soccorsi". Quella sera, alle 22.09 è partita la chiamata alla centrale operativa del 118, che ha inviato immediatamente l’ambulanza Zola61 della Pubblica Assistenza Valle Lavino e l’automedica Bazzano104. In contemporanea, l’allarme è arrivato a un volontario RespondER nelle vicinanze tramite l’app DAE RespondER, sviluppata dal 118 Emilia-Romagna per attivare soccorritori equipaggiati con defibrillatori. Alle 22.12, Mauro ha iniziato il massaggio cardiaco e applicato la prima scarica con il defibrillatore presente nel centro sociale. Dopo soli due minuti, alle 22.14, l’ambulanza e il volontario erano già sul posto per supportarlo, fino a quando il cuore di Franco è ripartito senza necessità di un secondo shock elettrico. Trasportato poi in codice rosso all’ospedale Maggiore, Franco è stato ricoverato in Rianimazione e poi trasferito in Cardiologia.

"La rianimazione tempestiva ha evitato danni neurologici e ha permesso di limitare al minimo la degenza in terapia intensiva", spiega Carlo Coniglio, direttore rianimazione ed emergenza territoriale. Dieci giorni più tardi, dopo un intervento di impianto di defibrillatore cardiaco e pochi giorni dopo aver festeggiato in reparto anche il suo 76° compleanno insieme ai familiari e agli operatori, Franco è stato dimesso. La figlia Simona racconta con non poca commozione: "Papà è ancora un po’ affaticato, ma sta bene e soprattutto dopo due settimane è finalmente a casa. Grazie all’intervento di tutti, siamo stati davvero fortunati. Questa esperienza mi ha segnato, farò anche io un corso di formazione". Insomma, un evento drammatico con un risvolto felice: "Un esempio di ’buona sanità’ che funziona grazie alla prontezza e alla collaborazione di tutti gli attori coinvolti", come afferma Claudio Lazzari, direttore direzione medica ospedali Maggiore e Bellaria.

Sara Ausilio