
Il Comune di San Lazzaro investe 75mila euro per la sicurezza nelle scuole. Arrivano, infatti, i purificatori di aria per gli ambienti scolastici del territorio comunale. L’amministrazione ha deciso, dopo le mascherine trasparenti per non udenti donate ad alunni e insegnanti, di fare un ulteriore investimento per la sicurezza acquistando 270 dispositivi di purificazione dell’aria da mettere nelle scuole dell’infanzia, alle elementari e alle medie dei due istituti per l’utilizzo in classe. Si tratta di purificatori d’aria certificati e testati dal laboratorio di microbiologia e virologia dell’università di Modena e Reggio Emilia, che sono in grado di sanificare l’aria in spazi chiusi, anche in presenza di persone. La tecnologia dei purificatori replica l’azione germicida dell’irraggiamento solare. I dispositivi aspirano l’aria e la sanificano attraverso un sistema a raggi ultravioletti, abbattendo il 90 per cento dei microrganismi presenti (quali batteri, virus, funghi e altri) prima di reimmetterla nell’ambiente.
"A fronte dell’abbassamento delle temperature - spiega il sindaco di San Lazzaro Isabella Conti – abbiamo cercato una soluzione certificata e sicura che garantisse un ricambio continuo dell’aria nelle aule delle nostre scuole, permettendo ai nostri bambini e ragazzi di continuare a vivere la scuola in presenza. Come amministrazione dobbiamo fare tutto il possibile per evitare ulteriori interruzioni alla didattica e dare agli istituti scolastici tutti gli strumenti per garantire la sicurezza degli alunni, degli insegnanti e di tutti gli operatori scolastici". I purificatori possono essere utilizzati sia in spazi vuoti, per sanificare gli ambienti prima del loro utilizzo, ma anche in presenza di persone, garantendo un ricambio di aria continuo e un livello costante di qualità. Di questi dispositivi, cinque saranno utilizzati anche nel palazzo comunale, nello specifico in sala di consiglio e negli uffici con apertura al pubblico e nelle aree di attesa, per garantire una maggiore sicurezza per tutti i cittadini e gli stessi dipendenti comunali.
Zoe Pederzini