REDAZIONE BOLOGNA

Aquila Nera di Montepastore celebra 35 anni con un pranzo di beneficenza

Il ristorante Aquila Nera festeggia 35 anni con un evento benefico, coinvolgendo la comunità e sostenendo nuovi progetti.

Lo staff del locale. schierato per l’immancabile foto ricordo

Lo staff del locale. schierato per l’immancabile foto ricordo

Un anniversario con un regalo destinato a tutto il paesino quello che ieri ha festeggiato il ristorante Aquila Nera di Montepastore, dove, con una lunga tavolata, si sono festeggiati i primi 35 anni di attività di un locale-simbolo di questo borgo dell’alta valle del Lavino.

Un pranzo di beneficenza che, insieme alla celebrazione del traguardo raggiunto dalla famiglia Franchi, rappresentata con tre generazioni – nonno Dario (93 anni), il figlio Roberto e il nipote Manuel –, è stato l’occasione per il racconto di un’avventura imprenditoriale che, nel tempo, ha raccolto il gradimento di tanti estimatori della buona tavola della zona, meta privilegiata delle escursioni gastronomiche fuoriporta.

Aperto nel 1989 da nonno Dario a poca distanza dal centro sportivo e del centro storico del suggestivo paesino sul crinale della valle del Lavino, questo ristorante è apprezzato e ben conosciuto ben oltre i confini locali.

Il locale è nato nel 1989 come pizzeria. "Avevo 16 anni, il progetto era quello di un negozio con forno. Ma poi ci decidemmo per una pizzeria con tigelle e crescentine – racconta Roberto Franchi – Andai ad imparare il mestiere dal mitico Lino alla pizzeria Bruciata di Castelletto ed iniziammo con 50 coperti".

Con lui papà Dario e in cucina mamma Anna e zia Gabriella. Oggi ai fornelli ci sono le loro allieve, è arrivata la moglie Eleonora e i coperti sono diventati oltre 250.

"Il segreto? Non chiudere mai la cucina, interpretare il meglio dei nostri prodotti tipici: dai funghi ai tartufi, fino alla polenta e ai piatti di carne, ma soprattutto fare le cose col cuore", aggiunge Roberto, orgoglioso della sua ‘brigata’ che posa per la classica foto-ricordo.

La sindaca Monica Cinti intervenuta all’evento ha sottolineato il valore non scontato di una durata e di un successo che si riflette sulla comunità.

"Una famiglia che ha fatto tanto, che ci ha messo l’impegno costante non solo nell’eccellente ristorazione, ma anche nell’attenzione a chi ha bisogno, con eventi scorsi che non ci dimentichiamo", ha detto la sindaca.

"E anche stavolta la disponibilità a finanziare la costruzione di una struttura ad uso collettivo conferma questo stile", aggiunge la sindaca a proposito dell’idea di realizzare a poca distanza dalla chiesa una costruzione aperta che possa accogliere liberamente giovani e anziani, con giochi, tavoli e sedie.

Un progetto che si finanzierà certamente con altre iniziative che coinvolgano gli ‘amici dell’aperitivo’ e volontari. Con l’appoggio già ribadito anche dal parroco don Eugenio Guzzinati.

Gabriele Mignardi