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Apre Borgo Digani per vite "belle e fragili"

La struttura sociale della Fondazione Carisbo è destinata a pazienti psichiatrici. Taglio del nastro a Casadio con il cardinale Zuppi

Apre Borgo Digani per vite "belle e fragili"

"La fragilità fa parte della vita. E la vita è come un fiore di campo: bello ma fragile". Sono parole del cardinale di Bologna Matteo Zuppi a margine, ieri mattina, dell’inaugurazione di Borgo Digani. È un complesso multi servizi e accoglienza alle persone fragili realizzato nella località Casadio di Argelato sulla base di edifici rurali riqualificati e di proprietà della Fondazione Carisbo. Lo scopo è stato quello di recuperare per finalità sociali il complesso edilizio, con un investimento totale di circa 4 milioni di euro.

Il nuovo centro è intitolato a padre Gabriele Digani, indimenticato direttore dell’Opera di Padre Marella e socio della Fondazione. Al taglio del nastro oltre a Zuppi erano presenti Patrizia Pasini, presidente della Fondazione Carisbo, Stefano Bonaccini presidente della Regione, Claudia Muzic, sindaca del Comune di Argelato, Sara Accorsi, delegata al welfare metropolitano; Simona Tondelli, prorettrice vicaria dell’Alma Mater Studiorum Università di Bologna e Paolo Bordon, direttore generale Azienda Usl di Bologna. "La vita – ha continuato Zuppi – è come un fiore di campo, bellissimo e fragilissimo. E quando ce lo dimentichiamo diventiamo pericolosi per noi e per gli altri. Ma quando invece ce lo ricordiamo anche la fragilità diventa bellissima. Padre Gabriele, uomo del fare, ha continuato con passione l’opera di don Marella, francescano, che non perdeva tempo in discussioni ma che faceva. E così anche qui, in un tempo molto contenuto di due anni da un rudere è stata realizzata una casa così bella per i fragili. In un’alleanza tra tanti, si è costruito un luogo bellissimo, dove l’antico incontra il moderno, dove ci sono assieme le istituzioni, il Terzo settore, il volontariato. Un punto d’incontro per i più deboli nella visione cristiana di don Marella e di padre Gabriele".

"Giunge a compimento – ha detto Pasini – la fase esecutiva del progetto avviato dalla Fondazione nel 2019 dall’allora presidente Carlo Monti, per il recupero e la rifunzionalizzazione degli edifici e degli spazi adiacenti del complesso di proprietà chiamato Corte Palazzo. Un progetto in grado di coniugare sia la missione della Fondazione per la tutela della dignità e l’inclusione sociale delle persone con diverse fragilità e disabilità". "Questo progetto – ha affermato Bonaccini – rappresenta un modello innovativo di servizi e assistenza alla persona; un investimento importante a favore di un’intera comunità e, non meno importante, ha permesso il recupero di un complesso storico senza ulteriore consumo di suolo". La sindaca Muzic ha dichiarato: "La Fondazione Carisbo ha messo al centro di questo intervento l’ascolto delle esigenze del territorio e la collaborazione con le istituzioni".

Le ha fatto eco Accorsi: "Non possiamo che accogliere con gioia questo impegno di Fondazione Carisbo, dove a vincere sono le sinergie tra pubblico e privato, tra profit e non profit, tra competenze e professionalità diverse". "Borgo Digani rappresenta un esempio virtuoso di come pubblico, privato e Terzo settore riescano a generare valore per i soggetti più fragili della comunità, e con essi per l’intera collettività", ha chiosato Bordon.

Pier Luigi Trombetta