REDAZIONE BOLOGNA

Appalti, costruttori sul piede di guerra "No a gare al ribasso, vinca la qualità"

Le associazioni raccolgono l’allarme di Forza Italia sull’edilizia scolastica. Fornaciari (Ance): "Serve trasparenza". Ravaglia (Confcooperative): "Non sono possibili riduzioni del 25%". Ghedini (Legacoop): "Valutiamo bene"

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Le gare al massimo ribasso, soprattutto in ambito scolastico, preoccupano non solo Forza Italia che ha lanciato l’allarme, ma anche cooperative, costruttori e artigiani. Il criterio del ‘minor prezzo’ nei bandi della città metropolitana, soprattutto quelli legati all’edilizia scolastica, impensieriscono Daniele Ravaglia, presidente dell’Alleanza della cooperative di Bologna e numero uno di Confcooperative: "Non è possibile vedere riduzioni del 25% in un momento in cui prezzi delle materie prime sono altissime. E, se guardiamo agli appalti sulla manodopera, invece, va considerato un unico criterio: quello della qualità del servizio". Per Ravaglia, insomma, tocca alla Città metropolitana mettere un freno a questa situazione, tenendo in "considerazione le offerte delle aziende locali, o il nostro territorio rischia di perdere opportunità molto forti".

Sulla stessa linea Rita Ghedini, presidente di Legacoop Bologna: "Nei mesi scorsi nei tavoli metropolitani abbiamo avuto molti confronti proprio sul tema dell’emergenza dei prezzi in edilizia per promuovere misure in grado di compensare l’inflazione del primo trimestre 2021 sui materiali dell’edilizia. C’è molta preoccupazione. E resta, per noi, una convinzione: per i servizi alla persona la valutazione del prezzo come criterio va esclusa. Progetti e offerte vanno valutati in base alla qualità".

Non si scosta nemmeno Lanfranco Massari di Confcooperative Bologna e coordinatore del tavolo metropolitano filiera costruzioni: "Gli appalti pubblici al massimo ribasso o al minor prezzo sono una tegola sulla testa delle imprese di costruzione, diventano un’emergenza nell’emergenza e si aggiungono agli effetti del Covid e ai rincari di energia e materiali". Un tema affrontato in più occasioni ai tavoli istituzionali dove "continuiamo a chiedere di non affidarsi negli appalti pubblici al minor prezzo con lo scopo di risparmiare, ma puntare sulla qualità e rispetto dei contratti di lavoro e legalità. Chiediamo il rispetto del protocollo appalti sottoscritto nel 2019 con Comune e Città metropolitana".

Nulla di nuovo nemmeno per Leonardo Fornaciari, presidente Ance Emilia area centro: "Da anni denunciamo queste circostanze. Siamo stati i promotori e fautori del protocollo appalti sottoscritto da tutte le parti sociali. Un documento che prevede, nel rispetto delle regole e trasparenza, la salvaguardia del territorio ponendo come obbiettivi il rilancio della filiera corta, la valorizzazione delle imprese del territorio, la pubblicazione di bandi di gara nella formula Eopv, economicamente più vantaggiosa. Ribassi non sono sostenibili, producono effetti negativi in quanto il soggetto aggiudicatario non garantisce la dovuta qualità dell’opera, la regolarità contributiva, la sicurezza nei cantieri e spesso non vengono terminati i lavori".

Un commento arriva anche da Davide Bonori, responsabile settore costruzione impianti di Cna Bologna: "Abbiamo visto le ultime aggiudicazioni delle scuole e siamo preoccupati per i bandi futuri che verranno emessi a seguiti del Pnrr. Non siamo contrari al massimo ribasso tout court perché è evidente che quando ci sono appalti piccoli e urgenti è la metodologia più veloce e corretta quella da utilizzare. Ma nel caso di appalti complessi, o come questi delle scuola, va valutato bene il tema dei prezzi".