
Api sentinelle nell’impianto Hera del Frullo
Un laboratorio diffuso a cielo aperto per monitorare aria, acqua e suolo. Sono 180 mila le sentinelle incaricate di controllare la qualità dell’ambiente, non indossano la divisa e sono in servizio 24 ore su 24 al termovalorizzatore del Frullo del Gruppo Hera: sono le api di ’Capiamo’, il progetto di biomonitoraggio volontario attivato dalla società Frullo Energia Ambiente, controllata da Herambiente, primo operatore italiano nel settore ambiente, in collaborazione con Apicolturaurbana.it, realtà specializzata in progetti di biodiversità ed educazione ambientale. Il progetto ha l’obiettivo di acquisire informazioni aggiuntive a quelle dei normali controlli previsti dalla normativa, per aggiungere un livello di sicurezza in più sulle emissioni nell’area circostante l’impianto.
"Questo progetto è un elemento aggiuntivo di sicurezza ambientale e rappresenta anche uno strumento di trasparenza e confronto con la comunità, perché renderemo pubblici tutti i risultati – afferma Andrea Ramonda, amministratore delegato di Herambiente –. Si tratta di un’azione già sperimentata con soddisfazione presso altri impianti di Herambiente, come per esempio il termovalorizzatore di Padova e di Pozzilli". Un monitoraggio integrativo rispetto ai normali controlli ambientali prescritti dalla normativa. Le api sono molto sensibili ai cambiamenti ambientali causati da agenti inquinanti e possono quindi segnalare precocemente l’insorgenza di squilibri per la biodiversità, per l’ecosistema e per la salute umana, permettendo così di individuare azioni correttive. Le api residenti nei tre alveari del termovalorizzatore, che ospitano circa 60.000 esemplari ciascuno, hanno iniziato già da qualche settimana il loro lavoro. Muovendosi in un raggio di 3-4 chilometri dall’impianto coprono circa 2.800 ettari, visitando approssimativamente 40 milioni di fiori al giorno. Entro giugno, sarà effettuato un primo campionamento sulle api bottinatrici oltre che sul pan d’api, il primo prodotto dell’alveare. Dopo l’estate il monitoraggio sarà ripetuto, estendendo l’analisi anche alla cera e al miele.
"Il progetto Capiamo è nato cinque anni fa e ha un duplice obiettivo: monitorare l’ambiente attorno ai nostri impianti di trattamento dei rifiuti e favorire la biodiversità. Il tutto attraverso le api – spiega Katia Gamberini, responsabile Autorizzazioni e monitoraggi di Herambiente – un bioindicatore molto importante grazie all’attività quotidiana che permette loro di entrare in contatto con tutte le matrici ambientali".