Parola d’ordine: ‘diffidare’. Grande successo ad Anzola, al centro sociale Ca’ Rossa, giovedì scorso in occasione dell’incontro dal titolo ‘Fai attenzione ed evita le truffe - consapevolmente’ in cui si è parlato di come prevenire truffe e raggiri.
L’appuntamento è stato organizzato dall’amministrazione comunale in collaborazione con l’Arma dei carabinieri e con la polizia locale. All’incontro, che ha visto la partecipazione di un centinaio di persone, ha preso parte il sindaco Giampiero Veronesi, il comandante della stazione carabinieri, luogotenente Luca Ghirelli, il vice sindaco Giulia Marchesini e il comandante della polizia locale, Silvia Fiorini. Nel corso di quest’anno le truffe tentate e consumate informatiche ad Anzola sono state un centinaio, mentre quelle tentate e consumate ai danni di anziani, una ventina. "Ciao mamma, Il mio telefono è rotto. Questo è il mio nuovo numero di cellulare, mandami un messaggio su Whatsapp. Grazie mille". Ghirelli ha messo in guardia da questi sms di presunti figli che invitano a essere richiamati su un numero nuovo: è la nuova truffa che sta girando. "Arriva un messaggio sul cellulare – ha spiegato il luogotenente dei carabinieri – che invita la presunta mamma a mandare un messaggio sul nuovo numero. Che cosa succede dopo? I truffatori sostengono di aver bisogno di denaro per riparare il telefono o per affrontare un’emergenza improvvisa e procedono a chiedere le credenziali del conto corrente oppure un bonifico immediato. Basta ignorare il messaggio, non cliccare su link sospetti e, se siete una mamma, fare una chiamata al numero del figlio".
E ancora: "Squilla il telefono e la chiamata arriva da un finto maresciallo dei carabinieri e da un finto avvocato che dicono: ’Vostro figlio o nipote è rimasto coinvolto in un incidente stradale, rischia l’arresto’. E chiedono in cambio soldi o gioielli per evitare gravi conseguenze giudiziarie o per prestare le cure sanitarie urgentissime".
Non mancano le truffe sui siti di compravendita che alla fine riescono a sottrarre, dettando procedure allo sportello bancomat, soldi ai venditori e quelle telematiche con i finti messaggi degli istituti di credito che mirano a carpire i dati dei propri conti correnti. Veronesi ha ricordato poi il sistema di videosorveglianza, che copre tutti gli accessi del territorio comunale e i cui dati sono a disposizione delle forze dell’ordine. Sistema di controllo già avviato alcuni anni fa, tanto che il Comune di Anzola è stato il primo, tra tutti gli altri Comuni della provincia, ad avere un circuito di videosorveglianza di tale portata.
Pier Luigi Trombetta