La guardia non va abbassata, anzi va alzata. Se è vero che i colpi sono diminuiti probabilmente lo si deve a diversi fattori combinati fra loro che hanno dato un buon risultato: più impegno delle forze dell’ordine, più attenzione da parte delle famiglie verso le persone non giovani che trascorrono ore della giornata sole in casa, educazione alle potenziali vittime. La Cna ha diffuso il dato a Porretta Terme alla presentazione del corso di educazione digitale organizzato dall’istituto Montessori-Da Vinci e Cna pensionati. Le truffe più frequenti, ricordano i carabinieri, spaziano dal finto avvocato, al finto abbraccio, ai finti tecnici riparatori che entrano in casa, all’avvocato (fasullo) che informa di un incidente nel quale è rimasto coinvolto un familiare e chiedono denaro (vero) da inviare subito,fino alla richiesta di caparre con varie scuse. Qualcuno schiva il colpo, ma molti ci cascano e consegnano denaro e preziosi o peggio il bancomat col codice. Per questo è necessario che si continui nell’opera di educazione che fanno i carabinieri con l’assistenza di associazioni e comuni. Oltre alla denuncia e alla speranza di una condanna i volti di questi delinquenti vigliacchi andrebbero resi noti pubblicamente e il risarcimento alle vittime andrebbe preteso con gli interessi o mettendo al lavoro i truffatori. Un ottimo escamotage per ricavare un mini reddito di cittadinanza a favore delle vittime.
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