REDAZIONE BOLOGNA

Andrea Purgatori e la strage di Ustica: un’inchiesta che continua a vivere

Un giornalista a caccia di verità per tutta la sua vita. Ecco l’indagine sul caso che ha sconvolto Bologna e l’Italia intera negli anni ‘80

Andrea Purgatori e una vita per scoprire la causa della strage di Ustica

Andrea Purgatori e una vita per scoprire la causa della strage di Ustica

Una vita in giro per il mondo documentando terrorismo e lottando per la verità: questo era Andrea Purgatori, giornalista d’inchiesta che ha dedicato la sua carriera alla strage di Ustica, prima di essere stroncato  da una malattia fulminante.

Purgatori è stato per molti anni difensore delle famiglie delle vittime della strage, la cui associazione ha sede a Bologna, grazie alla sua inchiesta con cui ha portato l’accaduto sotto i riflettori della nazione. Negli ultimi anni si era anche occupato della sparizione di Emanuela Orlandi, con la partecipazione al documentario ‘Vatican Girl’.

Il muro di gomma su Ustica

Era il 27 giugno 1980 quando l’aereo DC-9, partito da Bologna con due ore di ritardo e diretto a Palermo con 81 passeggeri a bordo, scomparve dai radar della torre di controllo. Fu solo alle prime luci dell’alba, dopo una notte di ricerche, che alcuni pezzi dell’aereo vennero ritrovati in mare, a nord dell’isola di Ustica, insieme ai corpi delle vittime. 

In un’indagine fumosa per capire le cause dell’incidente, si ipotizza prima un cedimento strutturale dell’aereo poi il piazzamento di una bomba nei bagni del velivolo. Le cose non tornano e sono molti i giornalisti che se ne accorgono, tra cui Purgatori, ma i numerosi quesiti si scontrano su questo muro fatto di silenzi e depistaggi e rimbalzano indietro, come se fosse fatto di gomma.

L’inchiesta di Purgatori

Più le ipotesi vanno avanti e più ci si allontana dallo scoprire cosa è davvero successo quella notte, mentre piccoli indizi fanno capire che la versione ufficiale data dal governo cerca solo di nascondere lo sporco sotto al tappeto

È in questo clima che il giornalista Andrea Purgatori salta sulla scena e presenta una feroce inchiesta in cui raccoglie centinaia di testimonianze e indaga su tentativi di depistaggio, responsabilità, sospetti in grado di coinvolgere intelligence, Stati Uniti, Francia e Libia.

In una lotta che dura anni, Purgatori riesce a scalfire il muro attorno al segreto di Ustica e quello che sembrava essere ‘solo’ un incidente, prende la piega di un inquietante coinvolgimento di più stati in una battaglia aerea tra i cieli che avrebbe causato la caduta del mezzo.

Quarantatré anni dopo

Sono passati oltre 40 anni dall’inizio di quella vicenda, ma il giornalista non ha mai smesso di indagare, tenendosi aggiornato sulle evoluzioni di questo caso che lui stesso definisce “un atto di guerra ostile perpetrato in tempi di pace”.

In occasione della sua morte, il sindaco di Bologna Lepore ha voluto esprimere la sua gratitudine nei confronti di Purgatori, senza il quale l’indagine sarebbe già stata chiusa. Sarà ora compito dei suoi colleghi portare avanti l’inchiesta, nella speranza di finalmente sciogliere il nodo attorno a questa terribile strage.