di Massimo Vitali
È l’ambasciatore ideale dei tanti tifosi rossoblù che oggi vorrebbero essere, come lui, a Roma per portare un fiore sul feretro di Sinisa. Andrea Coppari, presidente del Centro Bologna Clubs, non sarà il solo: ai funerali ci saranno anche tanti ragazzi della curva Bulgarelli.
Coppari, perché ha scelto di presenziare all’estremo saluto?
"Per portare la mia testimonianza di bolognese e di tifoso del Bologna nei confronti di un uomo e di un allenatore che ha lasciato un segno profondo nella storia del club e della città".
Mai nessuno come Mihajlovic?
"Diciamo che tutto quello che è successo in questi tre anni e mezzo, in campo e fuori, nessuno potrà mai dimenticarlo. Per intensità non vedo precedenti".
Il primo Mihajlovic, quello che tre anni fa evitò al club una retrocessione che a gennaio sembrava già scritta.
"Quel Bologna era spettacolare: una squadra che andava su tutti i campi a comandare il gioco. Peccato che, poche settimane dopo la fine di quella stagione, Sinisa scoprì di avere la leucemia".
Ed è cominciato un altro film.
"Il giorno in cui Mihajlovic annunciò nella sala stampa di Casteldebole di avere la leucemia ero in ritiro a Castelrotto per seguire la squadra. Ricordo lo choc, il senso di smarrimento, l’incredulità per quella sentenza del destino".
E tuttavia il leone non si è arreso.
"Ero anche al Bentegodi, quando alla prima di campionato Mihajlovic si presentò in panchina in condizioni terribili. Ero in autostrada, stavo andando allo stadio e ho ascoltato la notizia alla radio. Sulle prime non volevo crederci: invece era tutto vero. Ecco, quell’immagine di Mihajlovic smagrito a bordo campo per me resta la più toccante".
A settembre il rapporto non si è chiuso in modo troppo brusco?
"No, perché bisogna scindere i due aspetti: la battaglia dell’uomo contro la malattia, da un lato, e dall’altro le scelte legittime di un club che a Sinisa, in questi anni, ha fatto sentire la propria vicinanza con gesti concreti e non scontati, come il rinnovo di contratto. Purtroppo per Sinisa, i risultati degli ultimi mesi giustificavano il suo esonero. E mi dispiace aver ascoltato, anche in queste ore, giudizi privi di senso per bocca di persone che parlano senza conoscere le cose".