Li aspettavano sotto casa. E quando i due fratelli sono scesi dalla macchina, sono stati loro addosso, armati di un coltello e una cinta. Ha tutta l’aria di un regolamento di conti il tentato omicidio che, venerdì sera, si è consumato in strada in via Pirandello, al Pilastro. Dove abitano, a distanza di pochi civici, sia le vittime che gli aggressori. E dove si è sfiorata la tragedia: è stato un ventenne italiano di origine rom ad avere la peggio, colpito da più coltellate. In particolare, un fendente è arrivato più in profondità degli altri. E ha perforato il polmone del ragazzo, aggredito assieme al fratello di un anno più giovane dai tre vicini di casa: due fratelli italiani di origine marocchina, di 25 e 21 anni, e un loro cugino marocchino, anche lui di 21 anni, che sono stati subito fermati dalla polizia per tentato omicidio.
Tutto è successo in pochi attimi: erano circa le 21,15 quando una residente della strada, sentendo urla e trambusto, si è affacciata alla finestra e ha visto i tre aggredire gli altri due, distinguendo nella confusione un coltello e una cinta. La donna ha subito chiamato la polizia e così ha fatto il padre dei due ragazzi, sceso in strada anche lui per soccorrere i figli. All’arrivo delle Volanti e della Squadra mobile, la vittima era cosciente, ma respirava male ed era coperta di sangue: è riuscito a riferire agli agenti il nome degli aggressori, prima di essere trasportato d’urgenza all’ospedale Maggiore, dove si trova adesso ricoverato in prognosi riservata, ma non in pericolo di vita.
Gli agenti, dopo aver visionato le immagini riprese dalla videosorveglianza e ascoltato i testimoni, sono andati diretti a casa dei tre presunti aggressori: li hanno trovati in cucina, mentre cercavano di togliere via il sangue da un coltello con uno straccio. Hanno sequestrato tutto, anche il giubbotto indossato da uno dei tre, strappatosi nella colluttazione. Del fatto è stata informata la pm Francesca Rago e sono scattate le manette per tentato omicidio per i tre. Ora resta da chiarire il movente: le vittime hanno parlato di una discussione precedente, di una ‘umiliazione’ da far pagare. Quello che risulta in più è che sia la vittima che l’autore materiale delle coltellate, il venticinquenne, avevano precedenti per furti e rapine. La Squadra mobile indaga a tutto campo. I tre, difesi dall’avvocato Marco Caroppo, compariranno domani davanti al gip per la convalida.