GILBERTO DONDI
Cronaca

Anarchici, protesta al Pratello

Tensione nelle strade della movida Imbrattata la targa del consolato austriaco di via Ugo Bassi

Agenti e camionette della polizia tengono d’occhio gli anarchici in via del Pratello (Foto Schicchi)

Agenti e camionette della polizia tengono d’occhio gli anarchici in via del Pratello (Foto Schicchi)

Bologna, 9 maggio 2016 - Chi si è trovato a passare in via del Pratello ieri all’ora dell’aperitivo è rimasto a bocca aperta. La strada della movida era infatti presidiata da due camionette della polizia e da diversi agenti in assetto antisommossa. Il motivo di tanto spiegamento di forze? Un corteo organizzato da una ventina di anarchici dell’Aula C, rientrati in città sabato sera dal Brennero dove nel pomeriggio c’erano state scene di autentica guerriglia, per protestare contro gli arresti e le denunce della polizia a carico dei manifestanti fermati al confine italo-austriaco.

Fra i denunciati ci sono anche due bolognesi dell’Aula C e ieri i loro compagni di mille battaglie hanno pensato bene di manifestare la loro solidarietà, come peraltro accaduto in altre città italiane.

Il ritrovo è stato nel primo pomeriggio alla Bolognina, nei pressi del centro sociale Xm24 dove c’era il ‘Festival delle cucine popolari’. La polizia e la Digos hanno cominciato a tenerli d’occhio fin da subito e così gli anarchici, per non essere individuati, hanno deciso di trovarsi alla spicciolata in piazza Maggiore alle 18 per fare un corteo. Una volta lì, il gruppetto si è mosso lungo via Ugo Bassi e ha imbrattato la targa del consolato austriaco con vernice rossa (nel tondo), poi si è spostato in via del Pratello, sempre marcato stretto da Digos e agenti in assetto antisommossa. Le camionette, una volta al Pratello, si sono messe di traverso e lì ha bloccato il manipolo all’altezza di via Pietralata, dove gli anarchici si sono fermati e sono rimasti per un’ora fermi, entrando anche al bar per un bell’aperitivo, fra lo stupore degli ignari passanti. Alla fine, verso le 20, la manifestazione (a cui non aveva per la verità aderito nessuno oltre gli anarchici) si è conclusa con il mesto rompete le righe e il conseguente abbandono del Pratello da parte della polizia.