Bologna, 4 febbraio 2023 - L’allerta è massima. Il clima è teso. La telefonata arrivata lo scorso martedì al Resto del Carlino – "A Bologna ci sarà un grave attentato per i fatti relativi a Cospito" –, su cui è al lavoro la Digos, ha fatto alzare ancora di più l’attenzione di Prefettura e forze dell’ordine sulla minaccia anarchica in città. Ed è stata proprio "la questione anarchica" il cuore del tavolo del Comitato per l’ordine pubblico e la sicurezza che si è tenuto ieri l’altro in Prefettura. Non si è parlato d’altro, assicura il prefetto Attilio Visconti.
Gli obiettivi sensibili in città
"Quanto accaduto è una vicenda spiacevolissima – commenta –. Per questo abbiamo deciso di stilare un elenco di ipotetici obiettivi sensibili in città, che avranno la massima tutela da parte delle forze dell’ordine. Abbiamo rafforzato il controllo delle forze di polizia su ognuno di questi". Quali siano, naturalmente, è top secret: il massimo che trapela è che si tratti di una ventina di luoghi. Con ogni probabilità sedi istituzionali, come potrebbero essere Palazzo d’Accursio o il Comune in Liber Paradisus, simboli cittadini, come la chiesa di San Petronio, oppure ancora luoghi frequentati da molte persone, quali la stazione o l’aeroporto. Attenzione alta anche per le sedi dei quotidiani locali.
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"Ritengo che siano poi molto utili i controlli a tappeto messi in campo in questi giorni e definiti di concerto con il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi – prosegue il prefetto Visconti –: ci danno infatti la possibilità di monitorare diverse aree della città, anche scongiurando sul nascere eventuali azioni criminali o fungendo da deterrente". Questi servizi a tappeto interforze, che coinvolgono polizia di Stato e locale, carabinieri e guardia di finanza, anche con vari reparti speciali, sono stati organizzati al tavolo del Comitato per l’ordine pubblico cui ha partecipato, due settimane fa, l’ex prefetto sotto le Torri e attuale ministro Piantedosi: i primi maxi blitz sono stati in Bolognina e hanno già scatenato malumori. Giovedì sera un’ottantina tra anarchici (molti) e qualche antagonista (pochi), si è riunita in presidio in quel quartiere proprio per protestare contro le nuove misure anti-criminalità, oltre che in solidarietà con Alfredo Cospito.
Anche ieri sera poi gli anarchici – una cinquantina – sono scesi in strada tra viali e Pratello sempre per protestare contro il regime di 41 bis, il cosiddetto "carcere duro" in cui è attualmente detenuto il leader della Federazione anarchica informale Alfredo Cospito, da mesi in sciopero della fame.
"Ma le manifestazioni , i presidi e i cortei, a Bologna, sono ormai quasi ordinaria amministrazione, soprattutto nell’ultimo periodo: le forze dell’ordine sono organizzatissime e i servizi messi in campo in queste occasioni ormai rodati e consolidati da tempo – prosegue il prefetto –. La questione della minaccia anarchica, invece, è molto più delicata. Il lavoro delle forze di polizia va organizzato e gestito al meglio, con attività specifiche. Ma siamo ’sul pezzo’, come si dice, e l’attenzione è massima. Anche se prevale sempre la speranza che la violenza non venga presa in considerazione come forma di protesta, per favorire altri tipi di confronto più civili", chiude Visconti.
Lo stato di allerta, insomma, è massimo. Tutte le forze di polizia, ma anche le istituzioni (del Comitato per l’ordine pubblico fa parte anche il Comune, tra gli altri) sono pronte ad affrontare la minaccia e a schierarsi per tutelare la sicurezza di Bologna e dei suoi cittadini.