Summit e sopralluogo post alluvione nei territori della media valle del Reno ieri mattina al Borgo di Colle Ameno, a Sasso Marconi, dove il commissario straordinario alla ricostruzione post allugione, generale Francesco Figliuolo, ha incontrato i sindaci di Sasso, Casalecchio, Castel Maggiore, Pianoro e Bentivoglio, con Marco Monesi (Città metrolitana di Bologna) ed Irene Priolo (Regione).
Obiettivo numero uno: fare il punto sullo stato del territorio, delle infrastrutture pubbliche e delle procedure di risarcimento. Il tutto a partire dal territorio di Sasso, dove si sono verificate 170 frane e dove si è verificato uno degli episodi più impressionanti in corrispondenza della vallecola del Rio delle Ganzole. "Ad oggi le risorse a disposizione per i ristori sono ancora insufficienti, ed in particolare i danni, specie alle strade, richiederanno stanziamenti aggiuntivi" ha chiarito Monesi in rappresentanza della Città metropolitana. Il sindaco di Casalecchio Massimo Bosso ha descritto i danni riportati dal territorio:"Grazie ad un lavoro di manutenzione costante sul Reno e sulla Chiusa possiamo dire che il sistema fluviale ha tenuto. Abbiamo avuto allagamentui al centro sportivo e i danni già evidenziati allo storico sentiero dei Bregoli". Ha messo l’accento sulla necessità di prevenzione e di finanziamento degli interventi su casse di espansione già programmate dalla Regione nel Reno la sindaca di Castel Maggiore Belinda Gottardi.
Mentre Franca Filippini (Pianoro) ha dipinto un quadro a tinte fosche, con alcune famiglie ancora fuori casa, un totale di 13 milioni di euro di danni e tanti danni alle abitazioni. Il tema dei risarcimenti è stato affrontato da Figliuolo che ha ricordato l’impegno politico del governo ad un risarcimento totale: "Capisco un’azienda che ha fatturato meno perché la strada si è interrotta, ma c’è un principio giuridico che non prevede di processare" questo tipo di risarcimento, quindi "non può essere compreso in nessuna delle ordinanze del commissario" ha chiarito invitando i sindaci a non alimentare speranze in questo senso. Per poi impegnarsi "sul tema dei rimborsi l’attesa da parte di aziende e privati. Noi cercheremo di essere veloci così come abbiamo fatto per la ricostruzione pubblica".
Riguardo poi all’entità dei fondi ha detto che "non voglio entrare nella dinamica" perché "capisco che fa parte di una logica ‘politica’, ma oggi la struttura commissariale ha 630 milioni per la ricostruzione privata cui si aggiungeranno dal primo gennaio altri 700 milioni. Sono pochi? medi? tanti? Non lo sa nessuno. Dobbiamo cominciare a capire e rimborsare. La piattaforma Sfinge sta funzionando".