ZOE PEDERZINI
Cronaca

I Laghetti di Castenaso ancora sott’acqua. “Ci hanno abbandonato”

ll triste racconto della titolare della trattoria nei pressi dell’Idice. “Questa è la quarta alluvione: stavolta, da soli, non possiamo ripartire”

Castenaso (Bologna), 17 novembre 2024 – Altalene che dondolano su uno specchio di acqua, panche che sembrano palafitte sul limo, e un silenzio assordante che spazza via il ricordo di famiglie che si trovano per un pranzo in campagna. L’atmosfera ai Laghetti di Castenaso, in via Fiumana Destra, a un mese dall’alluvione di ottobre, è cupa.

Approfondisci:

Alluvione a Bologna, il sottopasso allagato ha salvato il Maggiore: ecco come

Alluvione a Bologna, il sottopasso allagato ha salvato il Maggiore: ecco come

“Siamo stati abbandonati - dice Patrizia che, assieme al compagno, da diciassette anni gestisce la trattoria nei pressi dell’Idice. Lì dove una volta c’erano quattro laghetti e il locale ora è tutta acqua. Non ci sono più gli spazi per grigliare, i giochi per bambini, l’area parcheggio e diciamocelo, non c’è più neanche la trattoria - prosegue la titolare -. Siamo alla quarta alluvione, ma di soldi per far ripartire l’attività non ne abbiamo più. Abbiamo la voglia, però, di rimboccarci le maniche. Abbiamo la voglia di lavorare, abbiamo la voglia anche di mettere le mani nel fango e ripulire tutto, ma come facciamo se da un mese a questa parte nessuno è venuto neanche a dragarci due metri di acqua?. Con una sola idrovora, presa a nostre spese, non riusciremo mai a liberare tutta l’area. E intanto, mentre noi mandiamo pec chiedendo aiuto al Comune e alla Regione il locale sembra alluvionato da pochi giorni e sta marcendo sotto metri di fango”.

È la quarta alluvione che ha colpito i Laghetti di Castenaso: “È stata la peggiore, mai visto nulla di simile. Le prime volte i laghi si erano gonfiati e se ne era creato uno solo, l’acqua era anche arrivata a minacciare la trattoria, ma questa volta l’alluvione ha ricoperto tutto, fino all’insegna della trattoria, quasi sul tetto della struttura - prosegue Patrizia -. E non ci vengano a dire che è solo il cambiamento climatico. Siamo qui da quasi vent’anni, ne abbiamo viste di piogge. Questa è incuria e mancata manutenzione del corso d’acqua.

L’Idice, lo scorso ottobre, lo abbiamo visto zampillare fuori come una cascata e ha sversato le acque da noi con una potenza disumana. Con l’acqua abbiamo visto con i nostri occhi tracimare quantitativi inauditi di detriti, tronchi e schifezze di ogni genere che erano nel letto del fiume da chissà quando. La Bonifica Renana la paghiamo, però, ed ora cosa fa? Nulla, come Comune e Regione che qui non sono ancora mai venuti a vedere come siamo messi. Quando chiamiamo ci dicono che hanno aiutato a sistemare le abitazioni e che poi passeranno alle attività commerciali, ma ancora nulla. Altre volte ci dicono che non hanno più soldi per aiutarci. Noi abbiamo voglia di lavorare, questo posto è la nostra vita, oltre che fonte di guadagno per tutta la famiglia. Da soli però non possiamo ripartire anche questa volta”.