Bologna, 18 maggio 2023 – "Su Bologna ci risultano circa 3.700 persone sfollate, alcune sono rientrate ma in generale questo è il numero dell'area metropolitana". Così il sindaco bolognese Matteo Lepore dopo l’ondata di maltempo. "Per quanto riguarda i comuni più in difficoltà, in questo momento Budrio, Molinella e tutto l'Imolese sono in seria difficoltà per gli allagamenti mentre il resto del territorio è colpito da frane e smottamenti. Solo nel comune capoluogo stiamo seguendo circa 120 tra frane e smottamenti. Nella zona dei Colli in particolare queste frane stanno isolando alcune famiglie. La situazione è seria: le strade pericolose sono chiuse ma in ogni caso è meglio evitare quella zona", aggiunge.
I danni
"Abbiamo fatto una prima conta dei danni soltanto riguardo le strade provinciali e comunali: solo nell'area metropolitana di Bologna siamo a una prima stima di 110 milioni di euro e non sono conteggiate le frane, i danni per i privati e tantissime altre problematiche". Così il sindaco di Bologna Matteo Lepore. "La cifra è destinata a salire ed è veramente
molto seria. Per domani ci aspettiamo un po’ di pioggia e non un'allerta per rischio idrico ma per le frane", conclude.
Le scuole
Visto l'attenuarsi delle piogge, riprende domani, venerdì 19 maggio, l'attività didattica a Bologna in tutte le scuole di ogni ordine e grado: nidi, scuole dell'infanzia, elementari, medie e superiori. Domani riapriranno a Bologna anche musei, biblioteche, centri sportivi comunali e cimiteri. Rimane anche per domani il divieto di accedere e stazionare in parchi e aree verdi adiacenti alle aree fluviali e di stazionare sotto gli alberi in tutti i parchi.
Gli sfollati
Il sindaco conferma poi che in tutta l'area metropolitana ci sono "più di 3.200 sfollati. E in molte zone le persone sono salite ai piani alti". Molti di coloro che hanno lasciato la propria abitazione hanno trovato riparo "da amici", ma sono stati anche "allertati gli hotel. Non ci sono persone in strada - assicura Lepore - e tutte le strutture predisposte sono utilizzate. Ma dobbiamo ancora monitorare".
Il Ravone
"Se dovesse ripetersi un quantitativo d'acqua di questo genere, magari tra un secolo o magari l'anno prossimo - continua Lepore - il Ravone non sarebbe in grado di contenerlo". Quindi occorrerebbe "abbassare la pressione e questo lo si può fare in diversi tratti, con diversi interventi che vanno studiati dall'agenzia regionale, dal consorzio che gestisce il canale e sicuramente dal Comune, che d'ora in poi non lascerà tregua al torrente per capire come risolvere". Dimostrazione del fatto, la vicenda Ravone, che di fronte ai cambiamenti climatici "ci dobbiamo adeguare cambiando i nostri piani di investimento e rivedendo le decisioni", sottolinea Lepore.
Processo Cavallini
Il sindaco Lepore e il presidente della Regione Stefano Bonaccini non prenderanno parte all'udienza di domani, 19 maggio, del processo sulle false testimonianze aggravate, scaturito dal processo Cavallini. All'udienza era prevista la loro audizione in qualità di testimoni della parte civile. Il sindaco e il presidente chiederanno un rinvio, per il tramite dell'avvocato Andrea Speranzoni, difensore dei due Enti, a causa degli impegni istituzionali legati alla gestione dell'emergenza maltempo.