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Cronaca

Alluvionati, il giorno della rabbia: "Ora denunciamo i responsabili"

Gli abitanti della Val di Zena, nel Bolognese: "Regione e Città metropolitana non hanno fatto nulla". Tensione in piazza. La sindaca di San Lazzaro: "Non alimentiamo speculazioni politiche, serve unità".

Alluvionati, il giorno della rabbia: "Ora denunciamo i responsabili"

Gli abitanti della Val di Zena, nel Bolognese: "Regione e Città metropolitana non hanno fatto nulla". Tensione in piazza. La sindaca di San Lazzaro: "Non alimentiamo speculazioni politiche, serve unità".

di Zoe Pederzini

BOLOGNA

Giornata di tensioni e polemiche, quella di ieri nel Bolognese, dove sia a San Lazzaro, paese della valle Savena Idice, che a Molinella, paese di pianura, si sono tenute manifestazioni di protesta da parte dei cittadini alluvionati per la terza volta. Ad essere attaccate le istituzioni: Regione, Città Metropolitana. Parlano senza mezzi termini i cittadini del Comitato Val di Zena, vallata pianorese che sorge sugli argini del torrente omonimo: "Abbiamo perso tutto di nuovo perché chi doveva fare qualcosa per salvaguardare noi e il territorio, e parliamo di Regione e Città Metropolitana, non ha fatto nulla, ma questa volta portiamo tutti in Tribunale. A chi ci dice che dobbiamo arrenderci e lasciare le nostre case perché ormai la zona non è sicura (alludendo alle parole del sindaco metropolitano Matteo Lepore qualche giorno fa, ndr) noi diciamo che non ce ne andiamo da casa solo perché loro non sono in grado di fare il loro mestiere: quando, alle prossime piogge, qualcuno perderà la vita vediamo che scuse accamperanno. Il torrente, all’ultima alluvione, è esondato in un attimo e con una potenza molto superiore a maggio 2023: se nelle nostre case ci fosse stato qualcuno di anziano o di allettato sarebbe morto perchè nessuno avrebbe fatto in tempo a salvarlo".

Al fianco dei cittadini colpiti anche il sindaco di San Lazzaro, Marilena Pillati che, agli attacchi in piazza, ha risposto: "Siamo una comunità, non c’è un ‘noi’ e un ‘voi’, l’amministrazione comunale è dalla vostra parte. La cosa più potente che possiamo fare è chiamare tutte le istituzioni coinvolte a un lavoro di squadra, perché scaricare le responsabilità non serve. Fare propaganda politica in questo momento non aiuta nessuno, forse solo qualcuno a prendere due voti in più. La Regione ha ora la possibilità di agire in somma urgenza e noi li guideremo a fare gli interventi che prima non potevano fare". Intanto il sindaco di Bologna Matteo Lepore si mette a disposizione per un incontro con gli alluvionati: "Tutti i cittadini che chiedono ascolto vanno assolutamente incontrati - ha affermato Lepore -, quindi incontrerò anche gli abitanti della Val di Zena. Ho già dato disponibilità al sindaco di Pianoro e alla sindaca di San Lazzaro per un incontro congiunto. Credo che dobbiamo lavorare assieme, non credo che l’alluvione possa essere più un elemento di divisione".

Le stesse polemiche vengono avanzate anche a Molinella, nella Bassa bolognese, dove i cittadini di Selva Malvezzi hanno rivissuto l’incubo di maggio 2023 per la rottura di un argine del fiume Idice ancora non riparato. Ad entrambe le manifestazioni ha preso parte la candidata del centrodestra alle elezioni regionali, Elena Ugolini: "Da subito, immediatamente, occorre fare quello che non è stato fatto in 18 mesi e che avremmo potuto fare. Non è stato fatto quello che era necessario e alcuni alluvionati mi hanno detto che aprendo il sito della Regione c’è scritto: ‘Abbiamo fatto tutto quello che dovevamo fare’. È vergognoso, perché chi va sul posto a controllare dove sono successe di nuovo le alluvioni, verifica che i fiumi erano tutti ostruiti".