Una casa e un contratto a tempo indeterminato per i giovani rifugiati. E’ il progetto avviato a Bologna dall’azienda Renner Italia di Minerbio, nella convinzione che "se il sistema produttivo del Paese vuole reggere, bisogna smetterla di pensare all’immigrazione come emergenza: è un’opportunità". A dirlo è Lindo Aldovrandi (foto), amministratore delegato dell’industria di vernici di Minerbio. "Le imprese fanno fatica ad assicurarsi operai indispensabili alla produzione – spiega – gli italiani non ne hanno più voglia, nonostante da noi le condizioni siano molto più vantaggiose di quelle previste dal contratto nazionale della chimica". Allo stesso tempo, però, "ci sono persone che fuggono da guerre e povertà. È gente che chiede la possibilità di lavorare". Nell’iniziativa è stata coinvolta l’Opera salesiana di Castel de’ Britti, a San Lazzaro, che ospita circa 50 persone e si occuperà di formare i giovani rifugiati nel Cnos-Fap, centro di formazione professionale per operatori del legno, accreditato dalla Regione Emilia Romagna, anche grazie a un investimento da parte della stessa azienda di Minerbio. Gli alloggi saranno in un immobile a Minerbio, recuperato da Renner, e arredati da novembre.
CronacaAlloggio e assunzione per richiedenti asilo