Marzabotto (Bologna), 17 ottobre 2024 – "Totale: meno 775 euro". Oppure: "Totale: meno 711 euro". Sono queste alcune delle decine e decine di somme debitorie dovute per ogni bambino che a Marzabotto usufruisce della refezione scolastica. Un report dettagliato, alunno per alunno moroso, con tanto di nome, codice fiscale e costo giornaliero del pasto, in base alle certificazioni Isee presentate da ogni famiglia, mese per mese dell’anno scolastico 2023-2024, giorno per giorno in cui ha mangiato la pappa a tavola. E non ha pagato.
Un conto in rosso che, con un file di 72 pagine, è arrivato per mail almeno ad 80 delle 400 famiglie che a Marzabotto hanno i figli nelle scuole primarie: nido, asilo ed elementari. Un conto che sta mandando in bestia tanti genitori del piccolo centro dell’Appennino. "Questa è una grave violazione della privacy – tuona Morris Battistini, capogruppo del Centrodestra a Marzabotto – una atto che viola il Gdpr, il Regolamento generale per la protezione dei dati. Anche se la cooperativa che gestisce il servizio ha mandato una lettera di scuse, definendo un errore l’accaduto, il danno è ormai fatto. La riservatezza delle famiglie è compromessa. Chiedo un intervento immediato del Garante per la protezione dei dati personali". La gestione della refezione scolastica a Marzabotto non è gestita da una minuscola cooperativa, bensì da Sodexo, un gigante multinazionale che dal suo sito Internet vanta 100mila clienti in tutta Italia tra scuole, aziende, ospedali e case di riposo, con 10mila collaboratori.
"Le famiglie colpite da questa violazione della privacy – afferma senza mezzi termini la sindaca Valentina Cuppi – hanno tutti i diritti per intentare azioni legali contro Sodexo. Il Comune ha chiesto chiarimenti a questa struttura e, se del caso, si costituirà parte lesa". Sul caso interviene anche Valentina Castaldini, capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale. "Sono stupefatta da tanta leggerezza – afferma – da anni sostengo che il tema dei dati personali debba essere trattato a livello regionale con una struttura che coordini gli enti locali". Battistini torna sui debiti nella refezione scolastica. "Sfiorano i 10mila euro – rivela – chi pagherà se le famiglie coinvolte non saneranno la loro posizione? Eppoi: perché sono stati riammessi alla refezione i bambini delle famiglie che non hanno saldato i debiti dello scorso anno scolastico?".