Bologna, 2 febbraio 2022 - La scuola che salva i cuori va: l’Iis Aldini Valeriani è il primo istituto nel paese a diventare centro di formazione scolastica regionale Blsd. Fuor di sigla, via Bassanelli formerà studenti e personale scolastico che, in caso di arresto cardiaco, potranno intervenire compiendo le manovre della rianimazione cardio-polmonare, ma anche utilizzando il defibrillatore.
Formare per salvare vite. Parte da lontano, dal 2018, il centro che, oltretutto si avvale della realtà virtuale dove, grazie ad un’app progettata da Irc-Italian Resuscitation Council, colui che fa il massaggio, il soccorritore detto anche laico, vede «nel visore se le sue manovre son efficaci ed efficienti». Chi parla è Miriam Pistillo, prof di Matematica. Colei da cui tutto è partito. Il centro di formazione ha una data di nascita: 29 settembre 2018. Quel sabato mattina la prof sta facendo lezione. Daniel, un suo studente, si accascia. Pistillo comprende subito la gravità della situazione: conosce il massaggio per far ripartire il cuore che si ferma, ma non può usare il defibrillatore. Il lieto fine c’è: Daniel si salva e da quella vicenda prende vita l’ennesimo progetto di eccellenza delle Aldini Valeriani. «Subito sostenuto dal preside Salvatore Grillo», precisa Pistillo.
Pronto Blu 118 con Federico Semeraro, anestesista-rianimatore dell’ospedale Maggiore, sbarca in via Bassanelli «per formare gli insegnanti dell’istituto», racconta Pistillo. La realtà virtuale di cui le Aldini Valeriani sono antesignane ‘traslocano’ dalle aule all’aula ‘con il cuore rosso’ dove, visore sul volto, si insegna come salvare chi ha un arresto cardiaco. Peraltro «la terza causa di morte al mondo: è una patologia importante e devastante», precisa Semeraro. Per sopravvivere, spiega l’anestesista-rianimatore «bisogna essere veloci» e precisi. La catena di sopravvivenza del 118, dalle app alle videochiamate agli operatori stessi, si può inceppare se non hai sul posto un soccorritore, una persona ‘qualunque’ ma che sa cosa fare.
Ma non basta. La stessa prof diventa istruttrice e forma 1500 tra studenti, colleghi e non. La cultura della solidarietà salva-vite dilaga in via Bassanelli. Ma non basta ancora. Il colpo d’ala o di cuore arriva con la legge del 4 agosto 2021 che dà tutela legale a chiunque soccorra una persona. Lo fa a 360°. E’ la svolta perché in questo modo si spalanca la porta al rilascio del patentino per poter ricorrere al defibrillatore. Ma non basta ancora. Ecco che arriva il timbro delll’Irc che designa le Aldini Valeriani quale centro di formazione e mette a capo del centro un membro del comitato scientifico nonché infermiere specializzato anch’esso del Maggiore, Guglielmo Imbriaco.
Non è un traguardo, ma una partenza. «Possiamo formare gli studenti e il personale scolastico che si rivolgeranno a noi», rivela Pistillo. Due di teoria (con i prof di Scienze motorie) e due ore di pratica per i ragazzi; quattro-cinque per gli adulti sono con l’istruttore. «Il massaggio cardio-polmonare abbatte in modo drastico il tasso di mortalità negli arresti cardiaci», ripete come un mantra la prof quando le chiedono il senso di tutto questo. Formare. «Come a scuola si impara a leggere, a scrivere, si può imparare» a salvare vite. «Anche ad un bambino dell’elementari – incalza Semeraro – possiamo insegnare che se qualcosa non va deve chiamare il 118. E lo fa». A 12 poi, rivela, «sono anche in grado per forza fisica a compiere» la rianimazione cardio-polmonare. «Insegnare i principi della rianimazione a scuola in modo strutturato – conclude Semeraro -significa fornire ai ragazzi un ‘attrezzo’ che, insieme agli agli altri, li accompagnerà per la vita". E salverà vite.
f.g.s.