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Allarme violenza di genere "Oltre 600 casi all’anno"
Quasi 900 donne vittime di violenza, sia fisica che psicologica, seguite lo scorso anno dalla Casa delle Donne di Bologna: 616 i nuovi casi registrati. Dal 1990 al 2022 le donne che hanno sostenuto il percorso di fuoriuscita dalla violenza sono state oltre 15mila. Di queste 15mila, Elsa Antonioni, socia fondatrice e operatrice della Casa delle Donne, ne ha sentite circa un quarto.
Chi sono le donne che si rivolgono a voi?
"Il 67 per cento circa (405) è di origine italiana, le donne nate in altri Paesi sono state 193 e in 18 casi il dato non è stato rilevato. Il 58 per cento ha figli o figlie, la metà dei quali ha subìto violenza a sua volta o ha assistito agli episodi contro la madre".
Di quale tipo di violenza si tratta?
"Dei 616 nuovi casi, il 65% (397) ha dichiarato di aver subito violenza fisica, 206 (il 33,5%) violenza economica, 157 violenza sessuale (il 25,5%), mentre 566 violenza psicologica (92%). Rispetto all’anno precedente, registriamo un aumento di cinque punti percentuali nei casi di violenza sessuale e di violenza fisica".
Chi commette prevalentemente la violenza?
"Il partner o l’ex partner".
Qual è il percorso di uscita da questa situazione?
"Le donne che si rivolgono a noi non hanno l’obbligo di denuncia, è importante ricordarlo, ma naturalmente il supporto legale fa parte dei nostri servizi. Ci sono tre tipologie di ospitalità in protezione per le donne con o senza figli minori, inoltre c’è tutto il lavoro del settore psicologico e di psicoterapia, oltre che di orientamento al lavoro. Poi ci sono i progetti di sensibilizzazione che hanno coinvolto 575 studenti e studentesse".
Quanto è importante parlarne?
"Molto, ma la cosa fondamentale è che siano le donne ad accorgersi di quanto subiscono una violenza. E questo è un lavoro culturale molto complesso che nasce, prima di tutto, nelle famiglie. Ma all’interno delle forze dell’ordine e dei tribunali, dove deve essere molto chiaro di cosa stiamo parlando: serve personale molto formato".
Il Codice rosso funziona?
"Sotto certi aspetti sì, sotto altri molto meno. È vero che vengono rilevate molte più violenze e che la procedura delle indagini è stata accelerata. I problemi arrivano sull’efficacia. Ad esempio sugli allontanamenti: molte volte gli strumenti di controllo, come i braccialetti elettronici e qualcuno che riceva e controlli l’allarme se il provvedimento viene violato, non ci sono. E poi non è nemmeno facile ottenere gli ordini di protezione: ancora si crede poco alla paura della donna che è un grande campanello di allarme".
Monica Raschi