REDAZIONE BOLOGNA

Allarme per l’oasi felina sotto sgombero

Avvisi del Comune sono apparsi in via Labriola accanto alle casette-rifugio dei mici, ma l’intervento previsto è stato rimandato

Allarme per l’oasi felina sotto sgombero

Avvisi del Comune sono apparsi in via Labriola accanto alle casette-rifugio dei mici, ma l’intervento previsto è stato rimandato

Incombe lo sfratto sugli Aristogatti di via Labriola a Sala. Siamo nella zona industriale di Osteria Nuova e qui dei ‘gattari’ da alcuni anni hanno posizionato casette-rifugio per i mici randagi e danno loro da mangiare. Una sorta di piccola oasi felina in strada (nella foto), abitata da diversi gatti e circondata dagli insediamenti industriali. Fin qui una bella storia: i mici sono ben nutriti e si servono delle casette proteggendosi dal freddo. Ma in questi giorni l’amministrazione comunale ha affisso dei cartelli che indicano lo sgombero delle casette, per motivi igienicosanitari, che era previsto per ieri.

"Abbiamo appreso con preoccupazione – denunciano Gessica Masi (nel riquadro), neoeletta segretaria della Lega della sezione di Terre D’Acqua e Matteo Di Benedetto, vicesegretario provinciale Lega – che il Comune ha programmato lo sgombero della storica zona di rifugio per gatti di via Labriola. Perché il cibo lasciato ai gatti dalle persone volonterose attirerebbe anche i topi. L’atto del Comune sarebbe stato motivato infatti da ragioni igienico-sanitarie. Successivamente, il cartello che indicava lo sgombero è stato rimosso. Secondo quanto evidenziato da diversi cittadini, invece, i topi sarebbero attirati dalla scarsa pulizia della strada, dal mancato svuotamento con frequenza adeguata dei bidoni pieni, dalla sporcizia accumulata nei pressi di container presenti nella zona".

A parere dei leghisti, se i gatti venissero sgomberati si rischierebbe la violazione della legge regionale sulla tutela del benessere animale che vieta di allontanare i gatti, anche selvatici, dal loro habitat naturale, sia esso su suolo pubblico o privato, in area urbana o non.

"Risulta chiaro – aggiungono Masi e di Benedetto – come la scelta più prudente sia quella di procedere a una pulizia dell’area, con maggiore frequenza degli svuotamenti di bidoni e container. Così si andrebbe a risolvere il problema igienico-sanitario, senza compromettere la vita dei felini o rischiare di violare la legge. Invitiamo l’amministrazione comunale a chiarire cosa intende fare ora: se i cartelli sono stati rimossi perché si è tornati indietro nella decisione o perché la si è solo rinviata". Interpellata sulla vicenda, l’amministrazione comunale si limita a dire che i cartelli di sgombero sono stati tolti dunque le casette – rifugio dei gatti rimangono dove sono.

Pier Luigi Trombetta