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Allarme bollette all’Unibo : "Paghiamo un milione al mese. Non si può andare avanti così"

Il rettore Giovanni Molari analizza i conti dell’Alma Mater: "Bisogna produrre corrente". La via maestra è il nuovo piano energetico: "Lo faremo anche senza finanziamenti extra".

Allarme bollette all’Unibo : "Paghiamo un milione al mese. Non si può andare avanti così"

Senza un intervento deciso sui costi energetici "in prospettiva siamo spacciati". Non gira troppo intorno il rettore dell’Alma Mater, Giovanni Molari, che questo pomeriggio ha chiuso i lavori della giornata di confronto sul tema ’Climate-neutral and smart cities’ organizzata dall’Ateneo in San Giovanni in Monte.

"Appena ho visto i conti dell’energia – spiega Molari – ho pensato che non potevamo andare avanti così. Abbiamo un milione di metri quadrati di superficie, consumiamo ogni anno 15.000 tep (tonnellate equivalenti di petrolio) e la nostra bolletta è passata da 14 a 30 milioni di euro". Più che di energia elettrica, spiega Molari, "abbiamo avuto aumenti sul teleriscaldamento", per i quali l’Ateneo ha avviato un’interlocuzione con Hera.

Inoltre è stato implementato il telecontrollo centralizzato del riscaldamento. "A ottobre spendiamo 250.000 euro a settimana – conteggia il rettore –. Controllando accensioni e spegnimento, abbiamo risparmiato tre settimane di energia". In più è stato applicato un QrCode sulle porte di ogni aula, per segnalare eccessi di temperatura. "Ma siamo ancora molto indietro su questi temi", sostiene Molari. Per questo a dicembre sarà presentato il nuovo Piano energetico d’Ateneo con investimenti concreti e "se avremo finanziamenti nazionali, bene. Ma comunque lo faremo" chiude Molari.

Prima di Natale sarà presentato anche il bilancio 2024 dell’Alma Mater, definito "faticoso". Per ora "abbiamo il Pnrr e i piani straordinari", quindi la situazione al momento non desta preoccupazioni ma, presto, la coperta diventerà corta", avverte Molari. Che poi incalza "è un momento difficile sul piano nazionale e la capacità del nostro sistema di trovare soluzioni globali non è così scontata".