Bologna, 6 ottobre 2023 – Dopo i pidocchi, l’invasione degli acari. E l’assessorato alla Scuola guidato da Daniele Ara manda una mail alle sue scuole, nidi e materne ma non ad elementari e medie (di cui è padrone di casa), con una sorta di vademecum anti-acaro.
La comunicazione prende le mosse dalle "segnalazioni ricevute relative ad acari nelle aree scolastiche e al fastidio arrecato ai bambini". Dopodiché via Ca’ Selvatica ha consultato gli esperti e il settore del Comune per la gestione del Verde. Le bestioline molto fastidiose "sono molto diffuse nelle aree verdi" soprattutto a inizio autunno e sono "in grado di pungere". Le punture riscontrate sui bimbi "sono correlabili al contratto diretto con piante erbacee e fogliame" sia nei giardini scolastici sia nelle aule.
L’esame delle pinte ha rilevato "presenza degli acari" e "le dermatiti che si possono riscontrare sui bimbi sono nelle zone di contatto (bracca, gambe, collo e nel busto dentro le magliette)" con foglie, piante o legnetti. Da un punto di vista normativo, spiega la mail, c’è il divieto di usare insetticidi e acaricidi nelle aree scolastiche e i prodotti tradizionali sono molto tossici per cui non si possono utilizzare. Perciò, tra settembre e ottobre, l’assessorato scrive di "agire con pulizie degli spazi cortilivi", allontanando le foglie secche dove i bimbi giocano; evitare di portare in classe "piante, foglie e tronchi" perché lì si annidano gli acari; evitare "il più possibile di sdraiarsi per terra, infilarsi nelle siepi e nei cespugli o sedersi sulle panchine o sulle sedie lasciate nei giardini"; evitare di lasciare le "porte delle aule sui giardini aperte, soprattutto se tira vento per evitare, così l’ingresso degli acari.
"Le segnalazioni di mamme e bambini vittime delle fastidiose punture degli acari si stanno moltiplicando e il problema riguarda ovviamente parchi e giardini in genere, non solo le aree scolastiche – accusa Manuela Zuntini, consigliera di Fd’I -. Il Comune non può lasciare la responsabilità su genitori e operatori della scuola, né pretendere che i bambini non stiano all’aperto con queste temperature estive. Se non si può intervenire con insetticidi, serve almeno una più attenta e tempestiva manutenzione del verde, attività di cui da molti mesi i cittadini comunicano le carenze".