CLAUDIO CUMANI
Cronaca

All’Arena del Sole le ’strade laterali’ del teatro. Dai maestri del ’900 alla creatività giovane

Presentata la prossima stagione che chiude il trienno di Valter Malosti. Con ’Opening’ protagonista Michela Lucenti. Poi gli autori più amati, da Paolini a Silvio Orlando, fino alle compagnie Kepler 452, Sotterraneo e Archivio Zeta.

All’Arena del Sole le ’strade laterali’ del teatro. Dai maestri del ’900 alla creatività giovane

All’Arena del Sole le ’strade laterali’ del teatro. Dai maestri del ’900 alla creatività giovane

È uno sguardo sulla complessità del teatro italiano quello che emerge dal cartellone dell’Arena del Sole. Un cartellone costituito da 47 spettacoli (di cui 9 produzioni, 15 coproduzioni e 25 ospitalità) con due prime nazionali e sei prime assolute, ma soprattutto un cartellone che offre nelle sue tre sale (De Berardinis, Salmon e Moline) un fotografia critica dell’esistente con una particolare attenzione alle realtà del territorio. È una programmazione che conclude il triennio diretto da Valter Malosti (il cui mandato scade nel prossimo maggio, mentre il nuovo cda di Ert deve essere nominato a breve) ma che va ovviamente letta all’interno del sistema Emilia Romagna Teatro. A Bologna ci sono i maestri storici del ‘900 (Peter Stein e Eugenio Barba), gli attori più amati (Silvio Orlando e Marco Paolini), le giovani compagnie ormai riconosciute (Sotterraneo e Kepler 452). Ma c’è soprattutto il desiderio di sfuggire al consueto. In questa direzione va la scelta di aprire la stagione con un focus sulla creatività italiana che richiama in qualche modo il Festival Vie (storica iniziativa che Malosti auspica possa essere ripresa magari in altra forma), una vetrina durante la quale Ert inviterà addetti ai lavori internazionali. Il progetto si chiama ‘Opening’ e proporrà come apertura di stagione in sala Salmon il 15 ottobre ‘Eclissi’ di Michela Lucenti. Questo è anche il primo titolo della rassegna ‘Carne’, diretta dalla stessa Lucenti, che nel corso della stagione dispenserà importanti appuntamenti di danza come quello con Cristiana Morganti e il Collettivo Cinetico. L’inaugurazione della sala De Berardinis è affidata invece 17 ottobre a ‘Tragùdia-Il canto di Edipo’, spettacolo firmato dal visionario Alessandro Serra. A parte il riallestimento del monologo di Sergio Blanco ‘Kassandra’, va segnalato in questo comparto uno degli spettacoli più attesi della stagione, ‘La vegetariana’ scritto (con Francesca Marciano) da Daria Deflorian che ne è anche regista e interprete: il testo è tratto dal romanzo della sudcoreana Han Kang. Dopo ‘Opening’, la stagione entra nel vivo col Testori di Sandro Lombardi e Anna Della Rosa impegnati in ‘Erodiàs+ Mater Strangosciàs’ e con l’omaggio a Miles Davis di Paolo Fresu. Spettacolo-concerto per Valter Malosti impegnato nei poemetti di Shakespeare. E ancora Silvio Orlando in ‘Ciarlatani’, l’imperdibile rilettura di ‘Fahrenheit 451’ di Sotterraneo, la scommessa di Licia Lanera sul libro cult di Tondelli ‘Altri libertini’. Capodanno lo si passa con la compagnia spagnola Yllana ma ai primi di gennaio si entra nel ‘Giardino dei ciliegi’, ultimo capitolo della trilogia cechoviana firmata da Leonardo Lidi. E ancora Fanny & Alexander, Danio Manfredini, Rezza/Mastrella, Pietro Babina e un altro Edipo ancora. Quello di De Rosa interpretato da Foschi e Latini.

C’è ancora tanto: il ‘Don Giovanni’ di Cirillo, la premiata ‘Via del popolo’ di Ruina, Kepler 452, Mario Perrotta, la versione teatrale del romanzo ‘La ferocia’ di Lagioia. Attenzione alle realtà locali, si diceva. E allora Oscar De Summa e il Teatrino del Giullare (alle Moline) ma anche Archivio Zeta, Emidio Clementi, Borghesi-Fettarapa.

E altri bei nomi ancora come Marco Paolini (‘Darwin, Nevada’) e Federico Tiezzi, regista della ‘Fedra’ di Racine. I maestri arrivano a fine stagione: Stein firma una trilogia ancora di Cechov con Maddalena Crippa, Barba rilegge Amleto pensando ai giovani senza futuro.