Castel Maggiore (Bologna), 9 settembre 2022 - Era assolata e silenziosa la grande piazza Amendola di Castel Maggiore per l’arrivo del feretro della 23enne Alessia Grimaldi, morta a fine agosto, in A14, pare per un guasto al motore dell’auto. Auto che si è fermata all’improvviso per, poi, essere tamponata da un Suv che percorreva la stessa corsia. Alessia arriva su una bara bianca, coperta di fiori.
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Il padre: "Ti ameremo per sempre"
"Mi vengono in mente le parole di una canzone che recita che la vita è tutto un equilibrio sopra la follia - ha detto, citando Vasco, il padre, Massimo -. Perché la tua morte improvvisa è stata una follia a cui ancora non ci diamo spiegazione. Ma proveremo ad andare avanti portandoti per sempre nei nostri cuori, nei nostri cuori di mamma e papà. Ora ti vogliamo immaginare insieme ai nonni mentre sorridi in cielo. Ti ameremo per sempre Alessia, sei stata il nostro amore grande”
La mattina è triste. La piazza, grande, come detto, stracolma di persone, quasi trecento. Tutti erano lì, in lacrime, per dare il proprio addio ad Alessia. Tanti gli amici e gli ex compagni di scuola. Tanti coloro che hanno condiviso parte della vita con la bellissima giovane che sognava di diventare una parrucchiera. Tra loro, stretti in questo affetto dimostrato, i genitori di Alessia, Massimo e Daniela, la famiglia tutta e il fidanzato Michele. A portare il cordoglio dell’amministrazione anche il sindaco di Castel Maggiore Belinda Gottardi.
Un mare di corone e mazzi di fiori adornavano l’ingresso della chiesa nuova di piazza Amendola. Tra questi anche un cartellone. Su questo un cielo azzurro, alcune onde luccicanti e una foto, scelta dalla famiglia, che ritrae la giovane Grimaldi.
“Non piangere mamma, non piangere papà, non piangete miei cari, non piangete amici miei, l’angelo quel giorno mi ha messo le ali e mi ha insegnato a volare così ho attraversato le strade stellate fino al Paradiso”. Questa la dolce frase riportata dietro al santino di Alessia. Salutata, nel suo ultimo viaggio, dalla canzone di Cesare Cremonini, 'Nessuno vuole essere Robin".