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Alessandro Massa, morto nell'incidente alla Rotonda dei Polacchi: chi era

Il dolore del papà: "Come faremo senza di te?". A Loiano, dove era nato, e a San Lazzaro, ‘Massino’ era conosciuto e amato da tutti. La Bottega di Franco, dove lavorava, è rimasta chiusa ieri in segno di lutto

Bologna, 1 ottobre 2022 - Aveva passione, dedizione e tenacia Alessandro Massa, ‘Massino’ per gli amici e per chi lo conosceva bene. Aveva tante qualità, ma soprattutto tanta voglia di vivere e di scoprire sempre cose nuove. Il futuro, però, gli ha riservato una fine terribile e infame, sul freddo asfalto, spezzando ogni suo sogno nel cassetto. Tanti ne conservava ‘Massino’ che aveva solo 32 anni. La sua morte improvvisa ha stravolto e lasciato senza fiato tre comunità nella giornata di ieri: quella di Loiano, dove il giovane è nato, vissuto e cresciuto e dove la sua famiglia è molto nota; quella di San Lazzaro, della frazione di Idice in particolare, dove il 32enne viveva da qualche tempo; e quella della Bottega di Franco, storico e noto ristorante bolognese in via Agucchi, dove Alessandro da anni lavorava come cameriere ed esperto di vini e che ieri, per lutto, è rimasto chiuso.

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Alessandro Massa aveva 32 anni
Alessandro Massa aveva 32 anni

Il sorriso di Alessandro e la gentilezza che aveva con i clienti erano solo alcuni dei suoi segni distintivi perché a questi si univano pazienza, dedizione e amore per tutto quello che faceva. Un amore che lo portava ad andare avanti e indietro da via Agucchi a Idice tutti i giorni, da casa a lavoro per fare quello che adorava di più. Una strada che conosceva a memoria, ma dove, nella mattina di venerdì, dopo una cena con i colleghi di lavoro intorno alle 4, ha trovato la morte.

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La famiglia. Alessandro era nato e cresciuto nella sua amata Loiano, fra i boschi dell’Appennino, nel 1990. Ed è proprio qui che è rimasto per anni prima di iniziare la sua carriera nel mondo della ristorazione, prima all’estero, a Zurigo, e poi di nuovo in Italia, nella sua Bologna. La famiglia Massa è molto nota in paese, dove vive tutt’ora. Il padre Stefano, infatti, che viene da una famiglia di agricoltori, è il responsabile dell’area montana per il Cae (Consorzio Agrario Emilia) e la madre ha un negozio di estetista in pieno centro, a due passi dalla piazza. ‘Massino’ che lascia anche un fratello, Diego, di qualche anno più piccolo, è stato ricordato da tutti in paese tra le lacrime ieri. E la comunità si è stretta in un lungo e doloroso abbraccio silenzioso attorno alla famiglia Massa.

Della grande passione per la ristorazione di ‘Massino’, del suo talento, innato, e dell’amore che ha messo nel mestiere, ha parlato il padre Stefano: "Questo mondo era la sua vita – racconta –. Dopo gli studi all’accademia di Serra Mazzoni, nel modenese, dove vinse anche l’Oscar come miglior allievo, a soli diciotto anni Alessandro andò a lavorare per una stagione in un noto e famoso ristorante di Saint Moritz. Era il più giovane che avesse mai preso parte a un ‘team’ così rinomato. Doveva rimanere poco tempo, ma si innamorò del lavoro e ci andò per varie stagioni consecutive alternando un altro lavoro, in estate, a Milano Marittima. Da lì decise, poi, di trasferirsi e lavorare nel Canton Ticino e, poi, a Zurigo. Si è dedicato a lungo anche alla sua passione per il vino e l’enologia, oltre che per la ristorazione, prendendo parte alla nota famiglia della Global Wine. Anni fa ha deciso di rientrare in Italia e di far parte della splendida famiglia, perché questa è, della Bottega di Franco".

La voce si spezza nella commozione del ricordo: "Era gentile e paziente – aggiunge il padre Stefano, in lacrime –. Riusciva a stare con tutti e aveva sempre un sorriso stampato sul viso. Dovremo trovare il modo di andare avanti senza di lui anche se non so, non riesco neppure a immaginare, come faremo". Sulla data del funerale ancora non si sa nulla. Quel che è certo è che gli occhi di Alessandro, buoni e luminosi, non si scorderanno facilmente.