Bazzano (Bologna), 12 marzo 2023 – Gioviale, sereno e generoso. È il ritratto che di Alessandro Gozzoli traccia don Attilio Zanasi, parroco di Montebudello e fondatore della casa di riposo ’Il Pellicano’ di Bazzano, dove il quarantenne trovato morto nel primo pomeriggio di venerdì a Casinalbo, in provincia di Modena, ha prestato servizio per alcuni anni, prima come volontario e poi come dipendente.
Alessandro Gozzoli: una messa per ricordarlo
Tocca all’anziano sacerdote dare voce allo sconcerto e al dolore di una comunità che fatica a commentare una tragedia che colpisce una famiglia ben conosciuta e stimata nel capoluogo di Valsamoggia. Qui vivono i genitori: papà Gianfranco (74 anni), ex camionista, e mamma Giuliana (71 anni), ex infermiera in una casa protetta del territorio. E anche la sorella Simona, di qualche anno più grande della vittima, anch’essa consulente del lavoro, la prima a fare la terribile scoperta, dopo le 14 di venerdì, chiamata dai datori di lavoro del fratello.
Infatti Gozzoli, che lavorava come consulente del lavoro a Modena da circa quattro anni, venerdì mattina non si era presentato in ufficio e non rispondeva al telefono. Circostanza molto strana, dal momento che era sempre preciso e puntuale. La sorella si è quindi precipitata a Casinalbo e grazie alla copia delle chiavi è entrata in casa. Insieme a lei anche i datori di lavoro. Terribile ciò che si è presentato ai loro occhi: il giovane giaceva esanime sul letto. Ora le indagini proseguono serrate per stabilire le cause, le circostanze e le responsabilità di una morte violenta che contrasta con la descrizione che ne fa chi ha conosciuto Alessandro: mai violento, anzi piuttosto riservato e discreto.
"Lo ricordo da ragazzo quando per mantenersi a scuola e all’Università faceva il barista al circolo Arci. Era gentile e anche schivo in certe occasioni. Poi l’ho perso di vista, non frequentava tanto il paese", racconta un coetaneo che ieri mattina in piazza commentava l’accaduto con altri bazzanesi, fra i banchi del mercato settimanale. Dopo gli studi Alessandro ha poi lavorato presso una cantina e facendo anche il volontario e per più di un anno come dipendente della casa di riposo ’Il Pellicano’: "Si tratteneva volentieri con i nostri ospiti e con la sua serenità gioiosa era sempre ricercato e richiesto da loro. Come dipendente è stato impiegato all’ufficio amministrativo", dicono alla casa di riposo di Bazzano. Poi circa quattro anni fa la decisione di cambiare lavoro, di svolgere il ruolo di consulente del lavoro presso una ditta di Modena. Circa due anni fa la decisione di trasferirsi e prendere la residenza a Casinalbo di Formigine, in una casa dove abitava da solo.
"Simpatico, tranquillo, affidabile e gioioso, ma anche gran lavoratore", così lo hanno descritto amici e colleghi. Conferma don Attilio: "Un ragazzo meraviglioso, sempre cordiale. Lo ricordo nella messa del sessantesimo della mia ordinazione sacerdotale, cantava nel coro, come la sorella. Domani lo ricorderemo nella messa che si celebra nella ‘sua’ chiesa di Montebudello. Pregheremo per lui e per il suo papà, la sua mamma, e la sua sorella: hanno bisogno di tanta grazia per accettare la perdita del ‘nostro’ Alessandro".