di Federica Gieri Samoggia
Oggi sciopero degli studenti all’Iis Aldini Valeriani a causa del gelo in classe. Piumini e sciarpe non bastano a scaldare. La comunicazione, apparsa su Instagram, è davvero formale: "Sciopero degli studenti e delle studentesse – si legge sul social network –. Si comunica che in data mercoledì 13 novembre (oggi, ndr) è indetto dai rappresentanti di istituto sciopero a causa della temperatura ingestibile presente a scuola".
Per la cronaca, l’istituto di via Bassanelli annovera 302 professori e quasi 2.400 studenti sparpagliati in 108 aule più laboratori e zero palestre. Perché le due palestre si sono allagate con l’alluvione e sono off limits con trasloco al complesso sportivo Arcoveggio e alla palestra Alutto in via Arcoveggio.
Davanti all’annuncio più di un prof è sbottato con un: "Dovevano farlo prima! Fanno bene". Dal canto suo, il preside Pasquale Santucci, in contatto con i ragazzi, sintetizza la situazione con una battuta: "È come stare a Venezia", essendo il sotterraneo allagato a causa della rottura di un tubo del riscaldamento. Ecco il perché del freddo almeno nella parte dell’istituto che dà su via Arcoveggio, ala verso Villa Erbosa. Dove si trovano 30 aule e 5-6 laboratori. E comunque lamentele sulla temperatura non ideale arrivano anche dal piano terra e da altre parti.
Ma non è tutto. Acqua del riscaldamento ("Ormai vecchio, ha più di 60 anni e viene rattoppato di continuo. Una settimana funziona e una no: va rifatto tutto", racconta un prof di lungo corso) e acqua delle piogge di agosto e dell’alluvione di ottobre.
L’antefatto. Alle Aldini Valeriani, sul lato Villa Erbosa, apre il cantiere per mettere a posto il tetto. Non si sa bene cosa sia accaduto, ad agosto, con il primo diluvio l’acqua irrompe dentro e allaga. Si rimedia, ma con l’alluvione di ottobre, è "il disastro", ammette il preside. L’acqua entra dal tetto e di piano in piano ristagna nel sotterraneo, oltre a far ‘fuori’ le due palestre. Danni.
La Città metropolitana, padrona di casa dei muri delle superiori, manda due pompe e la situazione pare quanto meno assestarsi. Il sotterraneo non ha un pavimento di cemento e tutto s’inzuppa. Lunedì, sempre nel sotterraneo, si rompe un tubo del riscaldamento ed è di nuovo ‘piscina’. Di nuovo arrivano le pompe, ma sono "ettolitri d’acqua. Fino a che non viene tolta, non si può riparare l’impianto", spiega Santucci che vorrebbe avere anche un’interlocuzione con la Città metropolitana ("Non mi rispondono"). "Lunedì – dichiara la Città metropolitana – si è rotto il tubo impianto riscaldamento. I tecnici della manutenzione sono intervenuti subito chiudendo il tubo per fermare l’allagamento. Per questo il riscaldamento in quell’ala non funziona. Tra oggi e domani verrà riacceso l’impianto". Quanto alle palestre fuori uso: "I lavori per il tetto della prima palestra finiranno entro l’anno scolastico – comunica la Città metropolitana –. La seconda verrà sistemata in un secondo momento".