"L’amministrazione deve imparare ad ascoltare di più cittadini e associazioni, coinvolgendoli veramente, senza operazioni di facciata". Alberto Zanni, presidente di Confabitare, tira le somme del sondaggio sui problemi dei bolognesi e sull’operato di palazzo D’Accursio commissionato dalla sua sigla.
Presidente Zanni, i punti critici che emergono dall’indagine sono sostanzialmente due: la viabilità e la sicurezza.
"Tra Città 30, i cantieri del tram e altri lavori, la messa in sicurezza della Garisenda, pur necessaria, Bologna è diventata impraticabile per chi si deve spostare. Noi abbiamo la sede in via Marconi, le posso garantire siamo sempre più persone arrivano in ritardo per appuntamenti: c’è chi ci mette più a entrare in città che ad arrivare da Milano in autostrada. Per quanto riguarda la sicurezza, vediamo tutti i giorni le notizie di cronaca, c’è chi viene picchiato e chi accoltellato e siamo maglia nera nei furti in appartamenti. Capisco che quest’ultima materia non dipenda solo dal Comune, ma i numeri preoccupano e bisogna reagire".
Su questi temi ’caldi’ non c’è tanta differenza nel giudizio tra elettori di centrodestra ed elettori di centrosinistra. La cosa la colpisce?
"La percezione è condivisa da tutti i cittadini, indipendentemente dall’orientamento politico, credo anche perché il sindaco Matteo Lepore abbia personalizzato molto la gestione della cosa pubblica. E tanti sottolineano il peggioramento degli ultimi 2-3 anni. Ci si salva un po’ di più nella manutenzione del verde, nei servizi sanitari e socioassistenziali e nell’offerta culturale".
Si poteva evitare una concentrazione tale di cantieri?
"Io il tram non l’avrei proprio fatto, sono sempre stato contrario. In via Ugo Bassi conosco tanti commercianti: tutti si ricordano del ’cantierone’ di dieci anni fa, quando vennero messi i lastroni anche in via Rizzoli, e tanti si dispiacciono, oltre che del rumore, della polvere, dei disagi, di quei soldi ora ’buttati’. Invece di fare un sondaggio per il colore del tram, perché non ci hanno chiesto se volevamo l’infrastruttura: questo esercizio di finta democrazia è diventato una barzelletta, le posso dire che ha colpito molto negativamente".
Il giudizio su sindaco e giunta è molto duro nel sondaggio (fatto prima del 17-18 ottobre), ma le elezioni regionali, a Bologna, hanno premiato il Pd con un consenso largo. Come lo spiega?
"È vero che il Pd a Bologna è andato bene in termini percentuali, ma ha perso voti assoluti rispetto alle scorse regionali, l’astensione è stata comunque rilevante. Sono segnali che dovrebbero far loro riflettere. Detto ciò, quello espresso tre settimane fa è un voto di appartenenza, quando si andrà alle urne per rinnovare la giunta di Bologna si darà un giudizio nel merito dell’azione amministrativa, tutta un’altra cosa".
C’è una risposta che non si aspettava da questo sondaggio?
"Una cosa che mi ha colpito negativamente, è la scarsissima conoscenza delle politiche abitative della giunta che, finora, non hanno inciso. Il famoso slogan ’diecimila alloggi in 10 anni’ dove è andato a finire?".
Andrea Bonzi