
Il tronco cavo di uno dei platani tagliati in questi giorni ai Giardini Margherita
Bologna, 5 febbraio 2021 - "Nessuna strage di alberi sani. Nessuno scempio". Roberto Diolaiti, direttore del settore Ambiente e verde del Comune – laurea in Scienze agrarie, tesi in selvicoltura, membro del Comitato ministeriale per lo sviluppo del verde urbano – non ci sta a passare come il giustiziere degli alberi. Perché alla fine – vedi l’ultimo caso, ai Giardini Margherita – a ogni tronco tagliato nel mirino di cittadini e ambientalisti ci finisce lui. Che, in premessa, fa due conti: "A inizio 2016, in città c’erano 79mila alberi. Oggi sono 84mila, tutti censiti. Più 40mila in boschi e parchi collinari". Quanti alberi vengono abbattuti ogni anno? "Circa 5-600, per motivi fitosanitari. Ma ne ripiantiamo ben di più. Nell’ultimo anno ne abbiamo sostituiti 500 e messi a dimora altri mille nuovi". Chi decide? "Due volte l’anno c’è un monitoraggio visivo da parte di tecnici specializzati. Se si sospettano difetti, si parte con le indagini strumentali. Per raccogliere dati oggettivi sullo stato di salute dell’albero". Indagini di che tipo? "Penetrometrie, tomografie, prove di trazione...". Come si decide di abbattere? "Se i processi degenerativi del legno causati da organismi patogeni, che per esempio hanno prodotto cavità nel tronco, superano un certo livello di gravità, si abbatte l’albero per prevenirne un eventuale schianto. Insomma, si taglia per salvaguardia della pubblica incolumità". Eppure, l’accusa è sempre una: tagliano alberi sani. "Quasi mai ci sono sintomi visibili, esterni. L’unico caso è quando l’albero è secco. Se no, ci vogliono occhi molto esperti". Spesso, però, alberi di grandi dimensioni vengono sostituiti da esemplari piccoli. "Capita, in qualche caso, di piantare alberi meno grandi. Ma nella gran parte dei casi non è così. In viale Masini, per esempio, abbiamo messo a dimora sofore alte cinue o sei metri", Alberi esotici. Perché non si ripiantano sempre piante autoctone? "Prendiamo gli ippocastani sui viali. Non sopportano più i cambiamenti climatici: in estate perdono le foglie e vanno in fiore. C’è poi un discorso di lotta all’inquinamento". Può spiegare? "Un progetto europeo, cui collabora il Cnr, ha trovato le specie più efficaci ed efficienti per capacità di catturare anidride carbonica e polveri. Molti sono alberi esotici". Il taglio dei bagolari in via Torino le è costato un attacco da parte dell’assessore Lepore. Vi siete chiariti? "Io sono un tecnico. Non c’era bisogno di chiarire".