Bologna, 14 settembre 2024 – L’anno 2024-25, al via lunedì, si apre nel ricordo di Fallou Sall (foto). "C’è un banco tragicamente vuoto nell’avvio di questo anno scolastico. È quello di Fallou, il ragazzo sedicenne accoltellato in città da un suo coetaneo in una notte di follia. Per le nostre scuole quel banco vuoto deve essere un monito per tutti, adulti e ragazzi". Comincia, con una nota molto amara, il messaggio d’inizio anno del provveditore Giuseppe Antonio Panzardi che, lunedì, sarà proprio nella scuola di Fallou, l’Iis Belluzzi Fioravanti. Un banco che che "a noi adulti – scrive il provveditore – deve ricordare in ogni istante la necessità di fare di più, di intercettare qualsiasi segnale di disagio, di osservare i nostri adolescenti, di seguirne i comportamenti e fornire loro un esempio di correttezza, di tolleranza, di gentilezza. Ai ragazzi deve servire a capire che la violenza porta solo altra violenza, che il coltello in tasca ci riporta a società tribali, che un gesto sconsiderato non consente più di ritornare indietro".
Lunedì, dunque, la prima campanella per 113.087 ragazzi di cui 4.471 con disabilità. Circa mille in meno (114.086) rispetto al 2023-2024, mentre gli studenti con disabilità aumentano del 3,23% (4.331). Nel dettaglio, abbiamo 10.918 bimbi alle materne, 37.174 alle elementari, 24.076 alle medie e 40.919 alle superiori. In cattedra, 13.189 insegnanti di cui 10.236 su posto comune, 1.563 sul sostegno e 1.390 sul sostegno in deroga. Questi ultimi sono autorizzati dall’Ufficio scolastico regionale e non dal ministero dell’Istruzione e del Merito come gli altri. I docenti sono in 508 sezioni di materna statale, 1.838 classi elementari, 1.106 delle medie e 1.753 delle superiori. In totale 5.205. A far funzionare la macchina ci sono 709 segretari, 185 tecnici, 2.113 dade e 9 addetti delle aziende agrarie. Ovvero 3.016 Ata. A dirigere, 111 presidi (10 reggenti).
Tornando al Provveditore, "la scuola ha bisogno di pacatezza, di serenità, di riflessione. Per questo l’augurio per tutti è di intraprendere un percorso all’insegna del rispetto reciproco. Lo dico innanzi tutto agli alunni: abbiate rispetto gli uni per gli altri. Si può litigare, è giusto confrontarsi, avere idee diverse, simpatie e antipatie: senza mai trascendere nella prepotenza, in alcun modo. L’invito va esteso a tutto il mondo della scuola: dirigenti, docenti, personale amministrativo, genitori. Occorre costruire nelle relazioni un clima più disteso, che porti al dialogo e al confronto". Il nuovo anno "sarà, come sempre, denso di preoccupazioni, di ansie, di timori perché la scuola non è un’isola felice avulsa da quello che succede intorno. Con l’impegno di tutti però potrà essere un anno migliore. Abbiamo un debito morale per quella vita spezzata e per quel banco vuoto. L’augurio è di riuscire, ognuno per la sua parte, ad onorarlo".
f. g. s.