DONATELLA BARBETTA
Cronaca

Al Cau non si paga il ticket: "Come dal medico di base"

Bordon, direttore generale dell’Ausl: "Si tratta di un servizio territoriale"

Al Cau non si paga il ticket: "Come dal medico di base"

Bologna, 14 ottobre 2023 – "Aprire i Cau in strutture ospedaliere è un’eccezione alla regola: lo facciamo perché nei due Pronto soccorso di Budrio e Vergato la casistica affrontata è al 96% esattamente quella dei Cau, inoltre non abbiamo più medici di medicina d’urgenza e durante l’estate i primari Alessio Bertini e Grazia Pecorelli sono entrati nei turni dei festivi".

Paolo Bordon, direttore generale dell’Ausl, dopo il confronto di giovedì con i sindacati del comparto, oggi parteciperà all’incontro pubblico sulla riforma dell’emergenza urgenza, insieme a Raffaele Donini, assessore regionale alle Politiche per la salute, organizzato a Budrio nella sala Ottagonale delle Torri dell’Acqua. Il Cau, centro assistenza in urgenza, a Budrio aprirà le porte dal 1° novembre.

"Abbiamo fretta – prosegue Bordon – perché i Cau negli ospedali nascono per gestire bisogni di bassa complessità. Il mio compito è attuare quanto la Conferenza territoriale sociale e sanitaria, all’unanimità, mi ha dato mandato di fare e cioè aprire i primi quattro Cau: dopo Budrio, l’8 novembre Vergato e a dicembre nelle case della comunità del Navile e di Casalecchio". Il modello è già tracciato. "Chi va al Cau, aperto H24, non paga il ticket – assicura il manager – perché il Centro svolge una funzione territoriale, è come se il cittadino andasse dal medico di famiglia. A Budrio saranno presenti di giorno due medici, due infermieri e un operatore socio sanitario, mentre di notte un medico e un infermiere. In ogni caso, il medico non sarà mai solo. E per l’attività notturna dell’ospedale abbiamo assunto un internista".

Il nodo personale al momento sembra risolto. "Hanno risposto alla nostra chiamata 90 medici – ricorda il dg dell’Ausl –, la maggior parte di continuità assistenziale. Inoltre, abbiamo assunto quindici infermieri. Il progetto Cau non ha alternative, o meglio, l’unica possibile era l’appalto all’esterno oltre alla chiusura. Invece, abbiamo preferito investire su giovani professionisti che resteranno un patrimonio della nostra Azienda. E con l’apertura dei Cau i medici di medicina d’urgenza restano negli ospedali dove si fa una complessità più alta". Quanti altri Cau aprirà il numero uno dell’Ausl? "Per ora ne sono previsti 14, di cui solo due in ospedali. Per il 2024 vedremo quali saranno, prima della scadenza del mio mandato, le decisioni della Ctssm", risponde Bordon. Il contratto del manager va avanti fino a luglio del prossimo anno.

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