"Essere in piazza è importante. Noi mamme non ce la facciamo più. Siamo stremate. E i nostri figli stanno soffrendo".
Chiara Pizzingrilli, 40 anni, due figli piccoli, è tra i genitori che hanno aderito al movimento ‘Diritto alla scuola’, creato da Grazia Guazzaloca, figlia dell’ex sindaco.
Com’è lavorare in smart working con due bimbi?
"Io e mio marito siamo impiegati direttivi e nel periodo del lockdown ci rimpallavamo i bimbi, uno di tre e l’altra di sei mesi, tra una riunione e l’altra. Un disastro".
A giugno partono i centri estivi, ma sulla fascia 0-3 anni ancora non si vede la luce.
"Sono molto preoccupata. Sia per l’estate, ma soprattutto per settembre. Ancora non sappiamo nulla sui nidi e la riapertura. Già c’erano pochi posti prima, figuriamoci ora in cui bisognerà accoglierne meno per via del rischio contagio. Ma se non si trova una soluzione i nostri figli avranno ripercussioni pesanti. Mio figlio, di tre anni, non ha ancora gli strumenti per salutare gli amichetti in chat. E stando tutto questo tempo in casa, vedendo solo sua sorella di sei mesi, sta regredendo. Non è facile spiegargli perché non vede più la sua dada e i suoi amichetti...".
Intanto chi vi dà una mano nella gestione dei bimbi?
"Ci siamo arrangiati da soli per un po’, poi abbiamo contattato una baby sitter. Ma non è stato facile trovarla in piena emergenza, anche perché non tutti si fidano a entrare in una nuova casa quando la curva dei contagi è a livelli preoccupanti".
Senza nidi, né centri estivi, la baby sitter è l’unica alternativa?
"Sì. Mio marito ha preso il congedo parentale, ma poi abbiamo chiesto un aiuto".
Almeno il governo ha previsto il voucher baby sitter...
"Sì. Peccato che stiamo ancora cercando di capire dall’Inps se possiamo usufruirne visto che mio marito ha preso il congedo parentale. Quindi, per ora, quei soldi ancora non li abbiamo visti".
Rosalba Carbutti